Durante una mia ricerca d’archivio presso l’Archivio di Stato di Roma è emerso il nome del più antico “presbiter” documentato di Cesano, individuato in una pergamena del 3 aprile 1078.La pergamena fa parte del fondo del Monastero dei Ss. Cosma e Damiano in Mica Aurea di Roma, cassetta n. 15, pergamena n. 85, Pontificato del Papa Gregorio VII, anno 5°.Il presbitero si chiamava Ruppo (sic), abitante di Cesano che, con questo atto notarile, dona al monastero dei Ss. Cosma e Damiano tutti i beni mobili e immobili che appartennero al fratello Pietro, anch’esso prete, e alla figlia di questi Stefania, beni posti nei luoghi chiamati “Braccio molle”, “Corte”, “Valle Caccabara”, “Campo di Albino”, “Orrea”, “Monte de Oliva” e, inoltre, la quarta parte della chiesa di San Salvatore in quel di Cesano, con i suoi ornamenti, i suoi libri, le decime e le oblazioni.

Il notaio è lo scriniario di Santa Romana Chiesa, Gerardo.

Questo atto è uno dei più antichi in assoluto relativi al castro di Cesano e ci fornisce anche il nome di una chiesa antichissima di Cesano che oggi, purtroppo, non esiste più: la chiesa di San Salvatore. La datazione della pergamena è stata effettuata in base all’anno di pontificato di Papa Gregorio VII che fu Papa dal 1073 al 1085 e siccome la pergamena dice che è il quinto anno del pontificato di questo Papa, l’anno è il 1078, il mese di aprile è indicato e così il giorno. Ricordiamo che questo papa fu proclamato santo e che il suo vero nome era Ildebrando di Soana (Sovana – GR); nato a Sovana verso il 1020 morì a Salerno nel 1085. Di questo Papa ricordiamo che tolse all’Imperatore il diritto all’investitura dei Vescovi. Enrico IV reagì riunendo una dieta (assemblea degli uomini di corte del Sacro Romano Impero, in tedesco medioevale “hoftag”) a Worms e nominando un antipapa ma Gregorio VII scomunicò l’Imperatore e lo perdonò solo dopo averlo umiliato a Canossa nell’anno 1078, lo stesso anno della pergamena. In seguito a una seconda offensiva di Enrico IV, questo Pontefice si rifugiò a Salerno dove morì. In onore di questo Santo Papa è stata a lui dedicata la più importante e monumentale tomba dell’antica Sovana etrusca, la cosiddetta tomba “Ildebranda”.

Si allegano le fotografie della pergamena del 3 aprile 1078 da me eseguite.

Leggere le due prime righe della pergamena:”+ In nomine Domini. Anno quinto domni ( = domini) Gregorii septimi pape, indictione prima, (mens)is aprili die tertia. Ego quidem Ruppo presbiter abitatorus oppido (= castro) quod vocatur (= è chiamato) Cesano ……”

Prof. Carlo Maria D’Orazi Presidente del Centro di Studi Storici e Archeologici con sede in Capranica (VT)

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.