Omero rivive in tutta la sua epicità nei versi tradotti dall’arcadico Vincenzo Monti (1754-1828) e portati in scena a Canale Monterano per la regia di Esper Russo. Il duello per eccellenza rivive negli occhi e nelle carni di questi due “eroi” contrapposti, accomunati dal destino. Dopo la morte di Patroclo, amico del pelide, la vicenda è segnata. Uno di loro perirà. Con efficacia Russo realizza al teatro Maurizio Fiorani per la prima assoluta del 9 aprile scorso una scena essenziale che ritrae l’uno e l’altro nel chiuso delle proprie tende alla vigilia della contesa. Una ricostruzione semplice ad effetto che, grazie a costumi e luci azzeccate, mostra la muscolarità dei due eroi antagonisti. Nella tenzone che inesorabile segue la sfida diventerà anche verbale, un dialogo serrato ed interposto da scoccate di lancia, da cadute e da rialzate. Tutto fino al colpo finale che uccide Ettore. Ma nel trapasso del troiano la pièce Ettore e Achille. Il duello malinconico del viver breve innova rispetto al testo di Omero e subentrano nuovi toccanti dialoghi questa volta frutto della visione filosofica dello stesso regista Esper Russo. I due eroi sono messi a confronto l’uomo di fronte all’altro nel momento della morte. Ognuno accetta la propria condizione, il proprio vissuto, il proprio destino. E’ un finale che guarda allo stoicismo, all’accettazione degli eventi. Un messaggio ribadito dallo stesso regista russo. Un’opera teatrale e coraggiosa che si regge, oltre che sul testo, sulla bravura dei due interpreti, Leonardo Silla per Achille e Archita Giuseppe Russo per Ettore. Ruoli impegnativi che hanno richiesto un grande studio e un grande lavoro di interpretazione per calarsi in due personaggi senza tempo. I due attori hanno dato voce e carne ad un mito intramontabile e il messaggio di Russo sul finale fa riflettere una volta che il sipario si chiude e gli applausi accolgono per il giusto tributo i due giovani e bravi attori. 

Graziarosa Villani

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.