“Segnora illustrissima,stile e vesti delle clarae donne del Rinascimento e del Barocco italiani”, in distribuzione nazionale a partire dallo scorso 15 dicembre per Intermedia Edizioni è il primo titolo della neonata collana ‘Habitus’ ideata in collaborazione con l’autrice Elisabetta Gnignera che ne è la direttrice editoriale. La collana si propone di indagare da una prospettiva inedita, fenomeni sociali e insospettabili influencers’ ante -litteram che hanno fatto la storia dell’abbigliamento e plasmato l’estetica del loro tempo.

Già nel titolo ‘Segnora Illustrissima’, questo volume ci parla delle complesse e articolate gerarchie vigenti nell’epoca di nostro interesse quando, specie se destinata a figure orbitanti in contesti centro-meridionali, la corrispondenza corrente registra titoli di ossequio e cortesia quali ‘Illustrissima Signora’ o ‘Segnora Illustrissima’ se è il milieu filo-iberico a farla da padrone come nel caso di Lucrezia Borgia, una delle cinque donne-simbolo intorno alle quali si articola cronologicamente il volume.

Caterina Sforza (1463-1509), Lucrezia Borgia (1480-1519) , Isabella d’Este (1474-1539), Vittoria Colonna (1490-1547) e Olimpia Maidalchini Pamphilj (1591-1657) sono infatti le donne la cui personalità è stata passata al vaglio della documentazione coeva e ‘appresa’ dall’autrice attraverso le sfumature di senso che trapelano da lettere e cronache, accostando, come in un puzzle, tessere diverse a comporre una immagine inedita di queste figure complesse come, del resto tale, fu la stagione che si trovarono a vivere e in cui le apparenze erano ben più di ciò che il termine vuole ancora significare.

Caterina, sperimentatrice di belletti in total black.

Lucrezia dalle bionde chiome, seducente, spirituale, vituperata.

Isabella, influencer ante litteram tra acconciature e profumi.

Vittoria, sposa senza marito e madre senza figli, poeta.

Olimpia, filantropa e riedificatrice dal look austero.

Per raccontare le loro vite straordinarie, l’autrice Elisabetta Gnignera esplora le fonti documentali concentrandosi su aspetti ascrivibili a un femminino percepito frivolo e ne mette in luce la profondità, facendole parlare in quelle che ha chiamato ‘Biografie vestimentarie’.

Accanto ad una sintetica cronologia della vita di ognuna, l’autrice ha fatto scorrere, seguendo gli eventi accaduti, una serie di testimonianze documentarie relative sì alle vesti ma capaci di gettare una luce nuova sulla società di quel preciso momento storico dove l’apparenza era anche sostanza e tutto questo ben prima della moderna social-mania quando le mode si imponevano con una perentorietà dettata dalla difficoltà di circolazione delle stesse e in corti la cui esiguità territoriale nulla toglieva alla capacità delle loro nobili rettrici, di porsi come vere e proprie protagoniste o meglio ‘influencers’ del loro tempo.

Proprio attraverso quello che ci resta delle loro ‘apparenze’, ognuna di queste cinque donne ci farà immergere nelle atmosfere del Rinascimento e Barocco italiani a cavallo di tre secoli che hanno gettato le basi di quella eccellenza artigianale e manufatturiera italiana in grado ancora oggi di incantare il mondo: si tratta infatti della capacità tutta italiana di creare ‘raffinamento esteriore’ , sollecitata dalla ‘vanità’ ma anche da esigenze politico-diplomatiche e di decoro manifestate a vari livelli dalle varie casate magnatizie, che di fatto ‘codificava’ un saper fare di eccellenza dove arte, artigianato e tecnologia si fondevano insieme per ottenere risultati stupefacenti.

Oltre all’autrice del testo, la presentazione del volume in programma per giovedì 21 aprile alle ore 17 presso la Biblioteca Bartolomea Orsini di Bracciano (Rm), vede la partecipazione di Sandra Ianni: sociologa, saggista, esperta in cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche e si avvale del contributo musicale dell’Associazione culturale ‘Novarmonia’ e delle lettrici del gruppo LAV della Biblioteca comunale di Bracciano (Rm).

L’autrice

Elisabetta Gnignera è nata a Viterbo il 13 luglio 1973 ed è nota nel panorama accademico internazionale quale storica specialista del costume e delle acconciature medioevali e rinascimentali italiane. Oltre alla sua prima monografia “I Soperchi ornamenti, Copricapi e acconciature femminili nell’Italia del Quattrocento” (Siena, 2010), Elisabetta ha all’ attivo decine di saggi vestimentari pubblicati in riviste e cataloghi d’Arte e conferenze tematiche sull’ abbigliamento italiano del Medioevo e Rinascimento. Tra le pubblicazioni recenti citiamo: “La Bella svelata” con prefazione di Martin Kemp, Oxford University (Scripta Maneant Edizioni, Bologna 2016) dove l’autrice analizza in dettaglio gli elementi abbigliamentari raffigurati nel disegno su pergamena noto come “La Bella principessa” e correntemente attribuito a Leonardo da Vinci. Sempre a opere di Leonardo da Vinci è legata la collaborazione pluriennale dell’autrice con l’Ingegnere francese Pascal Cotte, inventore della tecnologia multispettrale L.A.M. (Layer Amplification Method) in grado di scansionare e restituire immagini di eventuali preesistenze e rifacimenti presenti all’ interno degli strati pittorici dei dipinti. Elisabetta Gnignera ha infatti studiato e reso note le implicazioni vestimentarie scaturite dalle scoperte di Pascal Cotte in seguito alla scansione dei celeberrimi dipinti de La Dama con l’ermellino e La Gioconda di Leonardo da Vinci, ricostruendo le vesti raffigurate nel preesistente ritratto di giovane donna ricostruito da Pascal Cotte sotto la superficie pittorica della Gioconda conservata al Louvre.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.