Ma quanto ci piace Plauto, con i suoi equivoci, i suoi inganni, le sue invenzioni. A più di duemila anni (l’opera è stata scritta verso la fine del III secolo a.C) si ride di cose semplici eppure intense, come l’amore tra due fratelli, il dolore di un padre per la scomparsa di un figlio. Così i Menecmi di Plauto andati in scena il 9 luglio scorso all’anfiteatro di Sutri per la rassegna I Teatri di Pietra ha regalato al pubblico presente una serata esilarante grazie ad una versione davvero centrata dell’antica opera letteraria. 

Pochi attori ma bravi, scenografie semplici eppure efficacissime nel restituire all’immaginario dello spettatore quelli che sono i luoghi classici del quotidiano dei Romani: il tribunale, la bottega, la domus e il mercato. In questo microcosmo si compie la vicenda. L’antefatto, rappresentato oggi come allora con un prologo, parla di un bimbo scomparso che dopo anni il fratello gemello andrà cercando per tutte le terre del Mediterraneo. Dopo tanto peregrinare il prodigio si compie, i due fratelli si ritroveranno ma non prima che la loro somiglianza da luogo ad una serie di equivoci, vere fondamenta dell’opera plautina. L’anfiteatro di Sutri, originalissimo in quanto interamente scavato nel tufo ed in antico con possibilità di accogliere oltre settemila spettatori, con la sua lunga storia costituisce un importante valore aggiunto per la messa in scena del teatro classico che qui ritrova la sua atmosfera naturale. 

Il Collettivo Van-Verso Altre Narrazioni ha messo sù uno spettacolo moderno, fresco, esilarante. Bravissimi gli attori alla prova con un teatro delle origini come quello di Plauto. Tutti meritati gli applausi per Andrea Pacelli, Ivan Graziano, Gabriele Manfredi,  Andrea Palermo, Federica Cinque, Riccardo Rizzo, Gabriele Rametta e Andrea Di Falco. Importante l’opera di riscoperta culturale e di valorizzazione del ricco patrimonio storico-archeologico del territorio promossa da I Teatri di Pietra. 

Graziarosa Villani

 

 

 

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.