Dodici operazioni di peacekeeping delle Nazioni Unite ad oggi nel mondo. In Europa solo la UNMIK United Nations Interim Administration Mission in Kosovo. Referendum richiesti da risoluzioni Onu e mai tenuti come nel martoriato Sahara occidentale. In Italia si è votato alle politiche del 25 settembre con schede elettorali dotate di tagliando antifrode (sic) (A Latina dopo i “brogli” come considerati dal Tar competenti si è rivotato per l’elezione del sindaco).
Dati di fatto non fake news. Cogito ergo sum e pertanto mi interrogo, facendo appello alla lucidità, sul perché l’Onu non scenda in campo riguardo la situazione di conflitto tra Federazione Russa ed Ucraina attivando una operazione di peacekeeping? Perché la presunta autodeterminazione vale solo ad alcune latitudini? Forse Onu si traduce Nato?
Per i referendum che si sono tenuti negli oblast di Zaporozhie (dal 2 marzo 2022 sotto controllo della Federazione Russa), Kerson e nelle Repubbliche Autoproclamate del Lugansk e Doneskt si è gridato alla farsa. L’esito è stato (Fonte Agenzia Tass) Repubblica Popolare di Donetsk 99,23%, Repubblica Popolare di Lugansk 98,42%, Oblast di Zaporozhye 93,11%, Oblast di Kherson 87,05%.
Quale osservatore (tra gli oltre cento provenienti da tutto il mondo) – per il coordinamento di Vito Grittani, ambasciatore a disposizione presso il Ministero degli Esteri della Repubblica di Abcasia, responsabile per l’Italia – posso testimoniare che nei seggi che ho visitato e nei quali ho potuto parlare con presidenti di seggio e di commissione elettorale ho visto persone votare in modo libero. Dopo aver consegnato il proprio documento e ricevuta la scheda l’elettore ha proceduto ad esprimere il suo voto ponendo una croce sul sì o sul no. Dopo aver posto la scheda nell’urna ha apposto la sua firma in un registro. Questo ho visto a Godoi in Crimea dove sono stati iscritti a votare i profughi, a Melitopol sia in un voto di tipo domiciliare in un condominio, sia all’indomani, in piazza oltre che in un centro giovanile di distribuzione di aiuti alimentari. Ho ascoltato numerose dichiarazioni di elettori – giovani, donne – che hanno rivendicato con orgoglio il proprio sì. Ho avuto modo anche l’occasione di incontrare la Presidente della Commissione Elettorale a Melitopol e il governatore di Zaporozhia Eugeney Vitalievich Balicki (qui il link al video dell’incontro). Sono stata a contatto con osservatori provenienti da tutto il mondo in uno stimolante melting pot di lingue e motivazioni. Molti giornalisti locali e russi mi hanno posto domande in modo libero. Ho visto mezzi militari in movimento, posti di controllo di frontiera, ma non sono stata in situazioni di conflitto aperto. Ho potuto cenare gomito a gomito con i soldati impegnati a farci da scorta nell’area di Zaporozhye. A Mosca ho visto una città moderna, colorata, pulita, immersa nella routine quotidiana. Ho visto negozi di marchi italiani aperti a pochi metri dalla Piazza Rossa. Questo ho visto.
Da italiana altre cose vorrei vedere. Che l’articolo 11 della Costituzione – L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo – venisse applicato e che gli esiti dei referendum venissero rispettati. Tra i tanti, quello sull’acqua pubblica è stato scavalcato da diktat imposti dall’alto e dalla data ultimatum del 30 settembre (nel Lazio), mentre quello sul nucleare rischia di cedere a colpi di “nucleare pulito”.

Graziarosa Villani

RIPRODUZIONE RISERVATA

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.