barbetta

Pentiti e investigazioni anche sulle chat di criptofonia dietro il fermo il 7 febbraio scorso dei mandanti e dell’esecutore materiale dell’omicidio di Andrea Gioacchini, inteso “Barbetta” freddato a 35 anni il 10 gennaio 2019 alla Magliana mentre, dopo aver accompagnato i figli all’asilo, stava risalendo in auto, una Toyota Yaris, con la compagna. 

Barbetta, ritenuto esponente di punta della Banda della Magliana, era uscito di galera solo quattro giorni prima, il 6 gennaio 2019. Secondo le indagini i mandanti dell’omicidio pluriaggravato sarebbero stati Ugo Di Giovanni, 67 anni e Emiliano Sollazzo, di 36 anni.

Esecutore materiale del delitto, a bordo di un motoveicolo, sempre secondo l’accusa, sarebbe stato Fabrizio Olivani di 61 anni sparando con una pistola 7,65 quattro colpi, uno dei quali raggiunse Andrea Gioacchini alla testa. L’uomo morì poco dopo all’ospedale San Camillo. Aveva precedenti penali per usura, rapina, estorsione e droga.  

Mandanti ed esecutori sono stati fermati con una operazione congiunta che ha visto impegnati la Direzione Investigativa Antimafia,  Centro Operativo di Roma, la Squadra Mobile della Questura di Roma e il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma.

Contestata ai tre anche l’aggravante del metodo mafioso per  “aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva avendo commesso il fatto con modalità in concreto idonee ad evocare l’agire mafioso e ad affermare la supremazia criminale nel quartiere romano della Magliana”. 

Alla ricostruzione delle dinamiche che hanno condotto alla pianificazione e alla realizzazione dell’omicidio di “Barbetta” si è pervenuti grazie alla convergenza di articolate attività investigative sviluppate dalla Direzione Investigativa Antimafia, Centro Operativo di Roma, dalla Squadra Mobile della Questura di Roma e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.