Confronto sui contenuti. In fatto di urbanistica ed assetto del territorio quali sono i programmi dei due candidati che a Bracciano sabato e domenica si contenderanno il consenso degli elettori per il turno di ballottaggio delle amministrative?
Ecolagodibracciano.it ripropone di seguito le proposte dell’uno e dell’altro così come derivanti dai programmi depositati al momento di presentazione delle liste.
Programma di Armando Tondinelli
Urbanistica
IL NOSTRO IMPEGNO Attuare un intervento di rigenerazione urbana del Lungolago Argenti; Sviluppare un piano particolareggiato della zona A1 (centro storico-Monti) e zona A2 (centro storico), quali strumenti urbanistici attuativi, per assicurare lo sviluppo e la salvaguardia del territorio in conformità alle politiche urbanistiche, commerciali, turistiche garantendo l’integrazione delle attività ed il coordinamento della progettazione territoriale. Nella zona A1 è urgente la sua modifica, integrazione ed implementazione con tutte le nuove norme urbanistiche-edilizie approvate negli ultimi anni, visto che lo stesso è vecchio di oltre 20 anni. Per la zona A2 è necessario varare un piano programmatico ex novo, non essendo detta zona mai stata oggetto di pianificazione particolareggiata; Variante urbanistica puntuale per la fascia di territorio del Lungolago Argenti, inopinatamente inserita in zona E (agricola) del P.G.R, e non come da sua naturale vocazione in zona F2, sempre del P.R.G., quale zona adibita a servizi privati ad uso pubblico, nonché servizi turistici ed attrezzature sportive; Redazione ed approvazione di un regolamento dell’occupazione del suolo pubblico per spazi all’aperto annessi a locali di pubblico esercizio di somministrazione, e delle attività di balneazione aventi concessioni demaniali, compreso il regolamento per l’installazione di elementi di arredo su suolo pubblico (dehors) con la finalità di limitare l’impatto sui luoghi, salvaguardare il decoro urbano, rispettare gli elementi formali e funzionali dell’ambiente circostante e della libera iniziativa economica; Completamento delle attività di urbanizzazione e delle necessità di perseguimento di adeguati standard di decoro di tutti i quartieri, frazioni e di tutte le zone residenziali, compresa un’attenta disamina delle situazioni ancora in via di completamento; Protocollo intercomunale, da adottare sinergicamente con i comuni di Trevignano Romano ed Anguillara Sabazia, per la valorizzazione, potenziamento e pianificazione di tutte le attività collegate alla fruibilità dei cittadini e dei turisti, tra cui: attività turistico-ricettive, sportive, ristorazione, tempo libero. Il tutto tenendo conto della pianificazione del PTPR e dell’Ente Parco, per elaborare progetti che prevedano interventi per la valorizzazione paesaggistica, e per la tutela ambientale ed ecologica, nelle attività sopramenzionate; Formulazione del Piano di impatto acustico, P.C.C.A. mai adottato sul territorio del Comune di Bracciano, in ossequio a tutte le norme comunitarie varate e recepite dalla Stato Italiano. Detto piano ha l’obiettivo non solo di fissare i limiti per le sorgenti sonore esistenti, ma di pianificare gli obiettivi ambientali delle varie aree, tanto che gli strumenti urbanistici comunali dovranno adeguarsi al piano di classificazione acustica del territorio comunale. L’obiettivo della classificazione è quello di prevenire il deterioramento di zone acusticamente non inquinate e di fornire un indispensabile strumento di pianificazione dello sviluppo urbanistico, commerciale, artigianale e industriale; PROGRAMMA ELETTORALE Pagina 6 – Programma amministrativo del candidato alla carica di Sindaco, Sig. Armando Tondinelli – Ottobre 2021 Rafforzare il controllo del territorio comunale, sia sulle opere già edificate o in via di completamento, nonché sulle nuove progettazioni, intensificando la vigilanza sulle attività urbanistico-edilizia, per assicurare la rispondenza alle norme di legge ed ai regolamenti; Creazione di un Sistema Informativo Territoriale (SIT) per la raccolta, organizzazione ed elaborazione di dati ed informazioni spaziali riguardanti il territorio comunale. Tali informazioni saranno inquadrate in un sistema di riferimento geografico standardizzato e cartografico che permetterà di analizzare le componenti del territorio (ad es. cartografia di base, confini amministrativi, confini di aree soggette a vincoli specifici, infrastrutture di trasporto e servizi, zone di interesse ambientale, dettagli urbanistici, zone verdi comunali, zone oggetto ad uso del suolo, strutture commerciali e turistiche ecc.) tramite l’utilizzo di strumenti software specifici (GIS) al fine di eseguire analisi ed elaborazioni a supporto delle attività di governo, incluse le attività di pianificazione e di comparazione o elaborazione di dati socioeconomici e territoriali. Sarà creata una piattaforma webGIS del SIT al fine di rendere disponibile in tempo reale specifiche informazioni spaziali di interesse all’insieme di soggetti che operano sul territorio (ad es. enti, professionisti, cittadini).
Programma di Marco Crocicchi
URBANISTICA E TUTELA DEL PAESAGGIO
L’ambizione di questa avventura è di costruire un percorso condiviso, non facile, né dall’esito scontato, di città resiliente: una città e un territorio, una comunità, che sappiano rispondere ai cambiamenti (climatici, ma anche sociali, economici, tecnologici, culturali, storici) senza venirne snaturati, senza subirli, ma anzi utilizzando le proprie capacità e risorse per assorbirli, cambiandone il segno. Si tratta di trasformare le criticità e le incertezze in altrettante occasioni di crescita, cambiamento, innovazione. Una città resiliente è, insieme, Sostenibile, Smart, Solidale. Si tratta di un concetto e un approccio – una pratica multidimensionale – che attraversa tutte le tematiche urbane, economiche e sociali: dalla mobilità sostenibile alla tutela e valorizzazione del paesaggio, dall’ambiente alla gestione dei rifiuti, dalla programmazione economica alla pianificazione urbanistica.
All’inizio del mese di febbraio 2020 che, almeno per noi, era in epoca pre – COVID 19, iniziavamo ad immaginare un percorso condiviso di CITTA’ RESILIENTE. In quel momento nessuno di noi, parlando di criticità e cambiamenti, pensava allo sconquasso sanitario, sociale, economico, amministrativo, psicologico che dopo poche settimane avrebbe colpito tutti i paesi del mondo. In questa immane tragedia, tuttora in corso, abbiamo capito che la normalità che, ora, tutti auspicano di ritrovare è, in verità, uno degli amplificatori di quella tragedia. Abbiamo anche capito che i modelli di assetto territoriale, le condizioni del vivere e dell’abitare, possono costituire differenze non secondarie nella modalità di risposta. Insomma, la città resiliente non era e non è un lusso che forse non possiamo permetterci, né un’utopia da intellettuali. E’ una risposta efficace e lungimirante da costruire con pazienza e perseveranza su un cammino di lunga durata. Dopo anni dominati da una incombente idea di “presente” la vera svolta sarà investire nel futuro, negli scenari e dare risposte sulla casa, sul quartiere, sugli spazi pubblici, sul nuovo digitale, sulla mobilità, sull’educazione, sulla sanità, sui rapporti sociali. Come gestiremo, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, le dinamiche urbane? Come verrà fatta ripartire l’economia ed il comparto edilizio? Ed ancora, Come vediamo il futuro delle nostre città, dei territori, muovendo dall’insegnamento della pandemia? Serve una capacità di progetto. Per riemergere da questo declino è necessario sviluppare un progetto di futuro: la qualità dell’ambiente costruito in cui abitiamo, in relazione alla qualità ambientale che ci circonda, è una parte fondamentale della qualità della nostra vita e uno dei fattori determinanti la soluzione ai problemi ambientali (e mai come in questo periodo di segregazione forzata ce ne rendiamo conto). Serve dunque un cambio di paradigma per ricostruire su nuove basi, con le persone al centro del progetto, e con una visione strategica almeno ventennale, la relazione tra economia e società. Il COVID-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica, può rappresentare una gigantesca opportunità verso il cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare, senza avere paura di giocarla”. Riprendiamo il concetto sopra esposto: “serve dunque un cambio di paradigma per ricostruire su nuove basi, con le persone al centro del progetto, e con una visione strategica almeno ventennale, la relazione tra economia e società”. Partecipazione è il filo conduttore di tutti i ragionamenti fatti fino ad ora. Non possiamo pensare di affrontare le sfide e i cambiamenti che aspettano Bracciano senza prevedere momenti di ascolto e di partecipazione attiva delle persone. Senza che le persone – i cittadini, le associazioni, i professionisti – siano uno dei motori fondamentali del processo di trasformazione. Soprattutto sul tema della pianificazione urbana e territoriale, tema da troppi anni abbandonato, è necessario mettere al centro le persone e prevedere in tutte le occasioni, iniziative che le coinvolgano in modo diretto e responsabile nei meccanismi di formazione della volontà collettiva.
Abbiamo a disposizione strumenti tecnico-normativi che consentono l’avvio di pratiche decisionali condivise, ad esempio i “programmi complessi” che sono strumenti di governo del territorio introdotti per risolvere problemi di carattere amministrativo gestionale e reperire finanziamenti per le opere di urbanizzazione. Strumenti quindi non più volti a governare la crescita quantitativa ma a promuovere la trasformazione qualitativa: Programma integrato (PRINT), Programma di recupero urbano (PRU), Programma di riqualificazione urbana e sostenibile del territorio (PRUSST), Società di trasformazione urbana (STU).
LE NOSTRE AZIONI:
• Commissione per la qualità e la bellezza
• Adozione di requisiti volontari per la sostenibilità urbana e per la realizzazione/ristrutturazione di edifici • Protocollo d’intesa con enea per il monitoraggio del territorio
• Avvio nuovo regolamento edilizio
• Adozione di una deliberazione di c.c. che favorisca la partecipazione dal basso nelle scelte decisionali di carattere strategico
• Introduzione nelle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del vigente Piano Regolatore Generale (PRG) dei principi di perequazione-compensazione – premialità incentivanti
• Avvio di un percorso qualificante in relazione agli obiettivi dell’agenda 2030
• Definizione degli ambiti per i programmi complessi (Programmi di Intervento, Programmi di recupero Urbano…) e per la rigenerazione urbana
• Censimento, recupero, valorizzazione di percorsi rurali esistenti per la definizione di una rete di green ways
• Linee guida per la qualità architettonica, urbanistica e per la sostenibilità ambientale degli insediamenti (nuovi e da rigenerare) urbani,
• Nomina d’una commissione di esperti per l’accesso a bandi europei finalizzato al reperimento di fondi per la realizzazione di opere strategiche
• Istituzione di un “tavolo di crisi”: monitoraggio in tempo reale di tutte le questioni urbanistiche aperte per giungere ad una risoluzione definitiva delle problematiche. Si dovrà intervenire su tutte le lottizzazioni convenzionate presenti sul territorio di Bracciano e aventi le criticità più annose. A titolo esemplificativo e non esaustivo, quanto al “Villaggio Montebello” la nostra coalizione, all’esito dei giudizi pendenti, si impegna a definire il completamento delle opere di urbanizzazione del complesso residenziale; ad approvare una delibera di consiglio comunale per mezzo della quale l’ente si esprima in merito alla destinazione e all’utilizzo pubblico degli immobili acquisiti a patrimonio del comune di Bracciano e ritenuti utilizzabili alle esigenze del comprensorio.
I NOSTRO OBIETTIVI:
• CENTRO STORICO – RIQUALIFICAZIONE, RECUPERO, VALORIZZAZIONE TURISTICA E PRODUTTIVA
Nel quadro di riferimento del piano particolareggiato vigente è necessario avviare un programma di recupero urbano che consenta il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente favorendo il miglioramento della qualità architettonica degli spazi pubblici e degli ambiti privati. Sarà necessario concertare con gli enti erogatori di servizi a rete e di rete, un insieme coordinato di soluzioni tecniche, morfologiche, materiche, tipologiche, affinché i punti di consegna e le necessarie infrastrutture tecnologiche risultino armonizzati e consoni all’ambiente storico-architettonico del contesto. Un grande lavoro di dettaglio che riguarderà principalmente gli spazi pubblici, ma vedrà necessariamente il coinvolgimento degli attori privati. Nell’azione di recupero urbano del centro storico saranno consentiti e incentivati i cambi di destinazione d’uso che consentano l’avvio di attività produttive di tipo, principalmente, artigianale, culturale, di ricerca: botteghe artigiane, centri culturali, sale di lettura, centri museali, librerie d’arte, scuole di musica, di teatro, di restauro ecc. Questa misura potrebbe essere incentivata anche dal punto di vista economico.
• CENTRO URBANO – RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE, PARCHEGGI, VIABILITA’, QUALITÀ’ AMBIENTALE E SICUREZZA
Adozione di un piano urbano del traffico sia a scala territoriale sia a scala urbana. In particolare l’ambito della città consolidata necessita di un programma di recupero mirato alla riqualificazione degli spazi pubblici, al miglioramento del tessuto edilizio, alla creazione-incremento-recupero di un sistema di verde urbano, ovviamente a partire dal patrimonio verde esistente (giardino pubblico e giardino di via del lago), alla definizione di una mobilità sostenibile multimodale, alla creazione di percorsi protetti, verdi, accessibili e inclusivi (PEBA), alla creazione di un sistema di parcheggi a corona del centro urbano che consenta, in tempi medio-brevi, l’avvio di una sostanziale pedonalizzazione del centro urbano.
• CASERMA COSENZ La città consolidata, concentrando nel suo tessuto storico e nelle sue più recenti trasformazioni gran parte delle funzioni amministrative, direzionali, culturali, rappresenta lo snodo e il fulcro, topologico e funzionale, tra il centro storico e le nuove espansioni urbane. Sicuramente, nel tempo e progressivamente, va pensato un processo di riequilibrio delle funzioni di carattere urbano a favore delle nuove espansioni (già avvenute), in una visione policentrica del sistema urbano. In questa prospettiva, il grande patrimonio, storico in primis, rappresentato dalla Caserma Cosenz, costituisce una evidente risorsa per quanto riguarda la possibilità di un suo riutilizzo a scala urbana. La sua collocazione, centrale ma adeguatamente servita da viabilità esistente e soprattutto esterna alla linea ferroviaria che attraversa il centro cittadino, la sua consistenza e qualità edilizia, i suoi spazi liberi consentono l’avvio di un percorso di complessiva rigenerazione urbana, potendo affidare a quel complesso storico architettonico funzioni complesse: storico-museali, anche lasciando parte del complesso a testimonianza della sua origine militare, scolastiche, amministrative, culturali nonché di verde pubblico e parcheggi. Inoltre, per le caratteristiche dell’area e per la vicinanza alla linea ferroviaria, è pensabile avviare uno studio di fattibilità in relazione alla possibilità di attestare in quell’area la nuova stazione ferroviaria della linea a doppio binario. E’ di tutta evidenza che l’amministrazione comunale di Bracciano non possa assumere decisioni vincolanti in merito al destino della caserma essendo, le relative competenze, riservate al Ministero della Difesa. E’ tuttavia intenzione della nostra coalizione avviare e stimolare, a partire dalla situazione locale, una fase interlocutoria predisponendo e presentando anche un progetto preliminare di trasformazione di tutta l’area interessata.
• LAGO – LUNGOLAGO, SISTEMA DEI PARCHEGGI, RIQUALIFICAZIONE WATER FRONT Tutto il sistema del lungolago deve rientrare in un progetto di recupero (PRINT) nel quale, una volta definite le attività compatibili, si avvii una progressiva riqualificazione, 42 42 individuando un sistema di parcheggi che liberi il lungo-lago dalla presenza asfissiante delle auto, disegnando un sistema di viabilità prevalentemente pubblico e sostenibile in cui un tessuto di green ways diventi il tessuto connettivo degli spazi e delle attività. Riqualificazione complessiva del water front, a partire da una sostanziale (sia pure lasciando una corsia carrabile di servizio) pedonalizzazione del lungolago in modo che diventi realmente fruibile, in sicurezza, in multi-modalità.
• ARMONIZZAZIONE DELLE PREVISIONI PTPR, PRG, PIANO D’ASSETTO DEL PARCO SU VICARELLO PER UN USO SOSTENIBILE L’approvazione definitiva del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) da parte della Regione Lazio consentirà, nei tempi previsti dal Codice del Paesaggio, una conformazione delle previsioni di Piano Regolatore alle disposizioni sovraordinate del piano regionale. Questo comporterà una armonizzazione delle diverse prescrizioni, in un quadro di certezze e di chiarezza operativa, programmatica e strategica. Avvieremo in tempo reale il lavoro di conformazione delle previsioni di piano per evitare, nel tempo, situazioni conflittuali di ambiguità normativa. Questo lavoro dovrà costituire la premessa necessaria per la definizione di un piano delle certezze, nel quale collocare la progettazione e la realizzazione delle necessarie opere infrastrutturali.
• VARIANTE GENERALE DEL PRG CON CRITERI DI SOSTENIBILITÀ’: SMART E RESILIENT CITY E STOP A NUOVO CONSUMO DI SUOLO L’attuale strumento urbanistico generale è sicuramente datato, essendo stato concepito alla metà degli anni ’90 e approvato nel 2009. Tuttavia si ritiene non necessario procedere ad una sua variante generale perché ci sono altri e nuovi strumenti che consentono alcune sostanziali modifiche senza subire l’incertezza di un iter procedurale estenuante. Ovviamente l’opzione di stop a nuovo consumo di suolo rappresenta una scelta strategica che vogliamo dare per scontata. Poi, per effetto dell’approvazione del PTPR (vedi voce dedicata) il PRG verrà sottoposto ad attenta revisione/conformazione alle prescrizioni sovraordinate dello strumento regionale. E’ possibile, comunque, intervenire con la strumentazione dei “programmi complessi” (PRINT, PRU, PRUSST ecc.) e della “rigenerazione urbana” definendo con delibera consiliare gli ambiti della trasformazione, gli obiettivi e la più consona strumentazione urbanistica. Eventualmente sarà necessario inserire a livello normativo (Norme Tecniche di Attuazione), alcuni concetti come la perequazione, compensazione, i meccanismi della partecipazione e dell’urbanistica negoziata, gli strumenti dei programmi complessi.
• AVVIO PIANI PER L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE (PEBA) E PARTECIPAZIONE AL TAVOLO PERMANENTE PRESSO
LA ASL Più volte è stato descritto lo stato deprimente della viabilità pedonale e dell’accessibilità, in generale, agli spazi pubblici. Lo strumento PEBA, del tutto inattuato negli scorsi decenni e tuttavia, anche recentemente, finanziato dalla Regione rappresenta il percorso da intraprendere nell’immediato, consapevoli, da un lato, dello stato disastroso della situazione, dall’altro, della necessità di scelte immediate, coraggiose, improrogabili, necessaria premessa di ogni possibile riqualificazione.
• LINEE GUIDA per LA QUALITÀ’ ARCHITETTONICA, URBANISTICA E PER LA SOSTENIBILITÀ’ AMBIENTALE degli INSEDIAMENTI URBANI (nuovi e da rigenerare) Un grande lavoro per la riqualificazione complessiva della città e del suo territorio passa per l’adozione di scelte qualitative che unifichino, in azioni virtuose, gli insediamenti consolidati e i nuovi insediamenti in corso di definizione. I programmi di rigenerazione urbana, gli eventuali PRINT, ma anche la sistemazione, completamento, rifacimento delle opere di urbanizzazione dovranno osservare criteri di qualità architettonica e l’obiettivo di armonizzare le scelte in merito ai materiali, alle finiture, alla pubblica illuminazione, alle caratteristiche della viabilità pedonale e carrabile ecc. Considerando che gran parte degli insediamenti esistenti (a partire dalle lottizzazioni convenzionate di Bracciano 2, Cinquilla Campo della Fiera ecc.) sono stati progettati sulla scorta del PRG del 1980, che prevedeva dotazioni di standard notevolmente superiori a quelle del DM 2 aprile 1968, un problema centrale è che il comune avrebbe a disposizione notevoli superfici, principalmente destinate, a verde pubblico che versano, a parte alcuni casi degni di nota, in condizioni disperate sul piano della manutenzione. E’ necessaria un’opera di ricognizione, quantificazione, messa in rete, organizzazione di questi spazi per contribuire alla creazione di quel tessuto connettivo di viabilità dolce, di green ways, di accessibilità di cui abbiamo più volte parlato. Anche pensando a cooperative, associazioni di giovani che potrebbero occuparsi della manutenzione e attrezzare queste aree per gli sport all’aria aperta.