Dicesi “fregnaccio” una preparazione tipica anguillarina da servire, secondo la tradizione, con abbondante pecorino romano. Il fregnaccio si può dire sia il prodotto di una sapiente alchimia ad opera delle donne di Anguillara allo scopo di creare la cosiddetta “lazzata” che non sia, né troppo densa, né troppo liquida ma che, grazie alla combinazione degli ingredienti, risulti ad hoc proprio per preparare un fregnaccio degno di questo nome.
Si impiegano acqua, farina, un po’ d’olio e eventualmente un uovo. Il segreto del fregnaccio sta anche nella cottura. In una padella unta poco che funziona così più da piastra si versa con un mestolino la giusta quantità di lazzata e poi via via si segue la cottura muovendo a mano la padella.
Il fregnaccio va servito rigorosamente caldo: vi si mette sopra, secondo la tradizione, una ricca manciata di pecorino e poi lo si arrotola.
Una vera leccornia eredità dalla cucina povera locale che caratterizza l’enogastronomia di Anguillara al pari dei taccalacci con i broccoletti o il luccio all’anguillarina. Potrebbe sembrare una crepe ma non lo è. Quello che è certo è che, se preparato a dovere, è senz’altro un sapore d’altri tempi e che un fregnaccio tira l’altro.
Così ne parla Rugantino Anguillarino in una sua “rugata”: ..quanno passa ‘n mezzo alle ganasse/ te senti quer sapore ch’è divino/ de ‘sta pastella calla e ‘r pecorino/ che pareno creati pe’ abbracciasse.
Per quanti vogliano assaggiare questo tipico piatto anguillarino l’appuntamento da non mancare è il 27 e il 28 luglio ad Anguillara dove in piazza del Lavatoio il Rione La Valle organizza la sesta edizione della Sagra del Fregnaccio. Una location a pochi passi dal lago per una manifestazione che si arricchisce di altri appuntamenti tra concerti, visite guidate, gare di pesca ed altro. Tra gli appuntamenti si segnalano le visite guidate: al mattino di domenica al Museo Storico dell’Aeronautica Militare ed il pomeriggio al palazzo baronale Orsini, al Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori”, alle sculture in gesso di Ignazio Jacometti (1819-1883) direttore delle Gallerie e dei Musei pontifici, a piazza Magnante con i suoi “butti” medievali e alla chiesa di san Biagio.
Da non perdere anche gli appuntamenti musicali con l’esibizione di Tromba del maestro Paolo Casetti in via del Trivio e alle 19.30 con il Concerto da Handel a Mozart alla chiesa di San Biagio: interpreti Anna Catarci (voce e flauto), Anne Bodammer (flauto), Giorgia Pancaldi (violoncello), Massimiliano Tisano (pianoforte) con la collaborazione del Coro Doppio Diesis. Dirige il maestro Daniele Moroni.
Graziarosa Villani
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