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Treni fermi: Trenitalia si defila e punta il dito su un operaio esterno che ha piantato un chiodo in un cavo elettrico

Caos, chiodo

Giornata nera per il mondo dei pendolari, tutta colpa di un chiodo? Disagi fortissimi con treni fermi anche sulla Roma-Bracciano-Viterbo a causa di un guasto del generatore elettrico principale con ripercussioni su tutta la linea ferroviaria italiana. 

Ad Ostiense questa mattina dovevano fare festa con la presentazione del nuovo brand Regionale. Coincidenza sfortunata dato che dall’alba di oggi le ferrovie sono in tilt con l’Italia spezzata in due si è detto. L’incontro è stato disertato dal ministro Salvini.  

Andrea Ricci presidente dell’Osservatorio Regionale dei Trasporti già in mattinata, considerato l’impasse totale sul nodo ferroviario di Roma, ha preso carta e penna e ha scritto alla Regione Lazio. Chiede una informativa sui gravi disservizi odierni su tutte le principali stazioni di Roma. “E’ necessario capire se ci siano motivi non casuali”.

Oltretutto la Roma-Bracciano-Viterbo è stata lasciata a se stessa mentre l’unica linea attiva è stata quella del Leonardo Express. 

Non si è messo in atto nessun servizio sostitutivo. I pochi treni che hanno viaggiato hanno avuto ritardi di oltre 200 minuti. Lavoratori e studenti hanno avuto un bel da fare per recarsi sul posto di lavoro e per rientrare a casa. Ancora alle 17.30 la pagina dedicata di Trenitalia riporta “La circolazione è ora fortemente rallentata per un guasto alla linea tra Roma Termini e Roma Tiburtina.Prosegue l’intervento dei tecnici”.

Poi un lungo elenco di cancellazioni di treni.

Uno scenario davvero desolante. Cosa succederà per i pendolari domani? In tutto questo si registra assordante il silenzio dei sindaci del territorio. Nel pomeriggio il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per il quale, da più parti, sono state chieste le dimissioni ha detto che, secondo quanto da lui detto a  Rai News, il guasto sarebbe da attribuire ad un operaio di una ditta privata che ha piantato un chiodo in un cavo, determinando la disconnessione e a cascata tutti i disagi. Non un hacker quindi come si era anche ipotizzato visti gli effetti a domino del guasto. Appare, quello di Salvini, un tentativo di scaricare le responsabilità, mettendo al riparo Trenitalia da tutte le giuste critiche di non aver saputo prevenire, né gestire l’emergenza.

Quello che è successo merita una accurata inchiesta della Magistratura

I papaveri di Trenitalia, l’amministratore Delegato di Trenitalia Luigi Corradi,  e Rfi, mentre i pendolari vagavano, erano nella sala presidenziale della stazione di Roma Ostiense per presentare il nuovo brand – a detta loro – Regionale.

In una nota stampa, indicano  “Regionale” “come un tratto distintivo che propone di rafforzare l’attenzione del Gruppo FS verso pendolari, studenti, lavoratori e turisti, ma un vero e proprio stile improntato su sostenibilità, accessibilità, innovazione e attenzione alle persone che si muovono in treno”. Mai parole furono così lontane dalla realtà. 

Ed ancora Trenitalia scrive “Il lancio della nuova identità e la completa rivisitazione delle livree dei treni rafforzano la fase di grande cambiamento e trasformazione che il trasporto regionale sta attuando. Testimoniano, inoltre, il lavoro svolto con la capacità di saper guardare avanti, in linea con le esigenze di una generazione in movimento tra cambiamento, sensibilità verso i temi ambientali e trasformazione del modo di viaggiare”.

Ma quale generazione in movimento? Generazione a terra, semmai. 

Un debutto davvero inopportuno per un mercoledì nero che resterà negli annali. 

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