Lattarulo

Tre casi emblematici della Fascistopoli romana: Lucarelli, Mancini, Lattarulo

Antonio Lucarelli (47 anni): oggi è capo della segreteria del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Nel 2000 è stato portavoce di Forza Nuova, il movimento fondato nel 1997 dai latitanti Massimo Morsello, ex esponente dei Nuclei armati rivoluzionari, e Roberto Fiore, ex Terza posizione. È finito sulle cronache dei giornali all’epoca dei sit in a favore del fascista austriaco Haider e dei cortei contro il “gay pride”. Più recente il suo sgambetto ad una manifestante durante le proteste nell’aula Giulio Cesare per la svendita Acea.

È stato additato inoltre per lo scandalo dei Punti Verdi Qualità: nel 1995 Lucarelli è consigliere al V municipio e con i cugini costituisce la Mondo Verde sas, che sotto la giunta Rutelli otterrà due terreni: la Torraccia e Nomentano San Basilio. La Mondo Verde sas passa poi di mano: diviene prima amministratore Silvio Fanella e poi Fabrizio Moro, amico di Lucarelli. Il capo segreteria di Alemanno non si sarebbe esentato dal partecipare a riunioni ed audizioni dando disposizioni sui progetti da far passare o meno. A puntare il dito direttamente su di lui è stato il consigliere del Pd Enzo Foschi, che sulla vicenda Punti Verdi aveva presentato un esposto alla Magistratura. Lucarelli ha sempre smentito il suo coinvolgimento. È il 19 maggio 2008 quando la giunta capitolina all’unanimità approva la deliberazione n.94 che affida a Lucarelli l’incarico di capo della Segreteria del sindaco. “Avuto presente il carattere fiduciario delle funzioni da svolgere all’interno dell’Ufficio di Staff, nonché la derivante responsabilità e necessaria disponibilità, la scelta dell’interessato non può che avvenire sulla base dell’intuitu personae”. Un fedelissimo quindi. Più vicino alle passioni giovanili di estrema destra di Alemanno che di quelle pidielline. Per il camerata Lucarelli un incarico da euro 78.098,60 annui lordi. 

Riccardo Mancini (53 anni): tra i fedelissimi della prima ora di Alemanno va senz’altro annoverato Riccardo Mancini, ex Avanguardia nazionale, presidente di Eur spa fino al 25 gennaio 2013 giorno in cui si è dimesso, dopo l’arresto di Francesco Ceraudo, già amministratore delegato di Breda Menarinibus, per una presunta tangente che sarebbe stata versata allo stesso Mancini per un appalto di acquisti di 45 bus destinati alla linea Eur-Laurentina-Tor Pagnotta. Il 26 settembre 2012 nell’ambito della stessa inchiesta della Procura di Roma (pubblico ministero Paolo Ielo) il suo ufficio era stato perquisito. A febbraio scorso nel corso di alcuni interrogatori Mancini ha ammesso di aver ricevuto una “donazione” di 60mila euro, dopo l’acquisto dei bus. Il 25 marzo 2013 Mancini è stato arrestato con l’accusa di “aver incassato – riferisce un articolo di Fiorenza Sarzanini su Il Corriere della Sera del 26 marzo 2013 – una tangente da 500mila euro nel 2009 per pilotare l’appalto sui filobus di Roma per assegnarlo alla Breda Menarini. E di aver gestito – prosegue Sarzanini – una “provvista pari a un milione e 200mila euro destinata “alla corruzione dei pubblici ufficiali nell’ambito dei rapporti sulle opere di trasporto e mobilità del Comune di Roma”. Alemanno dopo l’arresto di Mancini ha commentato a caldo sul suo blog: “non ho mai interloquito – scrive Alemanno – con dirigenti e/o uomini di fiducia di Finmeccanica in merito ad alcun appalto, né mai si è svolta alcuna cena, alla quale abbiano preso parte il dottor Ceraudo e l’ingegner Mancini con il sottoscritto, avente per oggetto la medesima materia”. Una presa di distanza del primo cittadino da Mancini, definito dalle cronache “il suo braccio destro”, amico della prima ora di Alemanno. Mancini è stato uno dei principali finanziatori della campagna elettorale del 2006 e tesoriere di quella del 2008. Nel 1988 Mancini venne processato insieme a Stefano Delle Chiaie e Adriano Tilgher per la ricostituzione della prosciolta Avanguardia nazionale e condannato ad un anno e nove mesi di reclusione per violazione della legge sulle armi. Da giovane era stato amico di Massimo Carminati, tra i fondatori dei Nar e esponente di spicco della Banda della Magliana. Nel 2006 ai funerali di Peppe Dimitri, già di Avanguardia nazionale, poi di Terza Posizione (nonché consulente del ministro Alemanno) Mancini organizza il corteo d’onore del feretro portato a spalla anche dal futuro sindaco di Roma. Mancini oltre che presidente di Eur spa è stato amministratore delegato di Eur Facility, di Eurtel, presidente di Aquadrome, di Eur Power e consigliere della Marco Polo. “Tra i due – scrive Autieri in “Alemagno Imperatore di Roma” (Aliberti Editore) – c’è un legame atavico che risale ai tempi in cui Gianni Alemanno era il leader del Fronte della Gioventù e Mancini un semplice dirigente. Un sodalizio che si è rafforzato nel tempo… una fiducia incondizionata che il sindaco ha ricompensato consegnando nelle mani dell’imprenditore le chiavi dell’Eur, il quartiere simbolo per i fascisti di un tempo”, Giusva Fioravanti compreso. 

Maurizio Lattarulo: ex esponente dei Nuclei armati rivoluzionari e già appartenente alla Banda della Magliana con strettissimi contatti con il capo “Renatino” De Pedis, è conosciuto anche come “Provolino”. Ha ottenuto un incarico di consulente per l’assessorato alla Politiche Sociali che l’assessore Sveva Belviso ha giustificato qualificandolo come reintegro lavorativo di ex detenuti. La delibera di incarico 226 del 2008 sottolinea – come già accaduto per Lucarelli – “avuto presente il carattere fiduciario delle funzioni da svolgere all’interno dell’Ufficio di Staff dell’Assessore preposto alle Politiche Sociali e Promozione della Salute, On.le Sveva Belviso, nonché la derivante responsabilità e necessaria disponibilità, la scelta non può che avvenire intuitu personae”. L’ordinanza del magistrato Otello Lupacchini sulla Banda della Magliana cita Lattarulo 90 volte anche con funzioni di autista di Renato De Pedis, di gestore di sale giochi e di usura. “La sua presenza fu spesso attestata, insieme a quella degli stessi De Pedis e Nicoletti – ha detto Lupacchini a Panorama – presso la sede della società Alecar in via Celimontana 38, abituale luogo di ritrovo dell’ala testaccina della Banda, e centro, come hanno fatto emergere le indagini dei carabinieri del Ros, di una serie di attività di riciclaggio da parte dei Nar a favore della stessa Banda della Magliana”. L’uomo era stato arrestato in compagnia di Carminati nell’ambito dell’inchiesta sui Nar. Lattarulo era stato inoltre fermato il 28/09/1981, per gli scontri di Centocelle durante il primo anniversario della strage di Acca Larentia. Dopo le polemiche nel 2010 Lattarulo lascia l’incarico al Comune di Roma. Al momento gestisce un ristorante. 

Da Dossier Alemanno. Roma distrutta in un giorno – Liberaroma

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.