Si rinnova la solidarietà a Anguillara, Canale Monterano, Morlupo e Rignano Flaminio
A luglio tornano sul lago di Bracciano i bimbi sahrawi. Si rinnova la solidarietà con il popolo del Sahara occidentale cacciato dai propri territori costretto a vivere in campi profughi nel deserto algerino in spregio all’autodeterminazione dei popoli sancita dalle Nazioni Unite. Grazie all’opera infaticabile, assidua e costante dei volontari dell’Associazione Solidarietà e Amicizia con il Popolo Sahrawi (Asaps) Enzo Mazzarini presieduta da Carmen Frasca, tredici bambini potranno per due mesi allontanarsi dal caldo torrido del deserto e alcuni di loro, usufruire, di urgenti cure mediche praticamente impossibili nelle terre in cui vivono. Anguillara, che è stata pioniera decenni fa nell’accoglienza sahrawi, a prescindere da ogni colore politico, anche questa volta non si tira indietro e sarà tra i quattro comuni che, assieme alle locali parrocchie, sosterrà il soggiorno dei ragazzi. Oltre ad Anguillara hanno assicurato accoglienza anche i comuni di Canale Monterano, Morlupo e Rignano Flaminio. Se, sul fronte politico internazionale, dopo un periodo di tensione, la situazione è tornata di stallo, sul fronte del sostegno in Italia si registra la novità della nascita di una rete nazionale tra associazioni pro sahrawi. In quest’ambito il 7 luglio si terrà a Firenze un incontro nazionale tra le varie realtà associative. Quest’anno inoltre i piccoli figli del deserto saranno ricevuti attorno il 20 luglio da papa Francesco che, certo, non farà mancare il proprio sostegno alla causa. Ad Anguillara, l’Asaps, per reperire fondi destinati all’acquisto dei biglietti aerei per i tredici bimbi e due accompagnatori, ha organizzato una cena di solidarietà per venerdì 24 giugno all’Hotel Massimino di Anguillara. La vicinanza del territorio proseguirà finché a questo popolo non verrà restituito ciò che gli è stato tolto, terra ed autodeterminazione. A nulla sono valse fino ad oggi le risoluzioni delle Nazioni Unite, una delle quali prevede l’indizione di un referendum per l’indipendenza. Partecipare all’evento (info 338/2637654) significa dare conforto ad un popolo senza terra, dimenticato di fatto dalla comunità internazionale, ma non dagli speculatori attratti dalle risorse del naturali del territorio sahrawi.
Graziarosa Villani