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Tommaso Silvestri. Il santo di Trevignano?

Tommaso Silvestri

Nel  Settecento, primo in Italia, mise a punto il metodo per la lingua dei sordomuti

Tommaso Silvestri santo. Lo chiede a gran voce la comunità dei sordomuti. Se l’appello venisse accolto i trevignanesi potrebbero avere un santo in paradiso, un compaesano che ha fatto il bene degli altri, che ha lasciato un metodo affinché anche i sordomuti potessero essere integrati, potessero comunicare con i “normodotati” ed accedere all’istruzione. Tutto questo nel Settecento, non a caso il secolo dell’Illuminismo, epoca di grandi libertà e di grandi progressi. Il giovane Tommaso, già abate, ha lasciato la sua terra, ha lasciato la sua casa sul lungolago di Trevignano, tutt’ora indicata come la sua abitazione, ed è partito per la Francia dove Charles-Michel de l’Épée aveva avviato un metodo. Tommaso ha poi portato, primo in Italia, il metodo a Roma dove in via dei Barbieri 6 ha aperto un istituto. Otto alunni in tutto, bambine e bambini insieme. Anche questa una novità per l’epoca. Da allora il metodo importato da Tommaso Silvestri si è andato diffondendo. Alla scuola di via dei Barbieri  è seguita quella di via Nomentana 54 ed oggi la sua “lingua” si parla ai comizi e ai telegiornali. In 45 anni, tanto è durata la sua vita, Tommaso è stato in grado di regalare la parola ai muti, di regalare l’udito ai sordi. Ora a distanza di oltre duecento anni dalla sua morte il suo manuale rimasto all’epoca incompiuto è stato finalmente dato alle stampe per i tipi della Bordeaux editore a cura di Simonetta Maragna e Roberta Vasta. “Il manuale dell’abate Silvestri – le origini dell’educazione dei sordi in Italia” ripercorre le tappe di una lingua, approfondisce i retroscena di un metodo oggi divenuto universale. Ogni anno a Trevignano si compie un pellegrinaggio. Comunità di sordomuti arrivano sul lago per onorare la memoria dell’abate, morto a Trevignano il 7 settembre 1789. Le sue spoglie riposano nella chiesa di Santa Caterina. Nel bicentenario della morte un pellegrino illustre fu anche papa Giovanni Paolo II. Omaggiò la statua che campeggia nella centralissima piazza Vittorio Emanuele III che raffigura Tommaso con un suo allievo. Se la comunità – per bocca di Luisella Zuccotti che racconta di essere stata miracolata da Tommaso – ne chiede la beatificazione, Trevignano tutta questa volta vuole davvero onorare la memoria del cittadino illustre. “Vogliamo che la comunità dei sordomuti si integri con la comunità per i trevignanesi” ha detto il sindaco Massimo Luciani in occasione dell’incontro del 27 settembre in cui si è tenuta la presentazione del manuale annunciando ogni anno una manifestazione di più giornate tra eventi di vario genere dove anche chi non sente o non parla possa sentirsi protagonista. Sullo stesso piano il Museo Civico Etrusco Romano che si lancia nella sfida dell’accessibilità aprendo alla sperimentazione con visite guidate e didascalie nel linguaggio dei segni, forte dell’appoggio anche della Regione Lazio che per bocca del funzionario dell’Area Servizi Culturali Paola Pascucci ha assicurato il suo appoggio. Tommaso ringrazierebbe a modo suo toccandosi il mento. E’ il gesto dei sordomuti per dire “grazie”.

Graziarosa Villani

Articolo d’archivio (2015)

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