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Scoperta una tomba straordinariamente inviolata. Un evento collettivo in cui il passato riaffiora nel presente. La funzionaria di zona Barbaro: “Si restituisce, così, un patrimonio che ora è di e per tutti”.

Sinergia unica tra Soprintendenza, Comune, Baylor University, Parco Marturanum, Forze dell’Ordine e cittadinanza. L’area archeologica del Caiolo restituisce ancora grandi sorprese. Nell’ambito degli scavi concessi dal ministero della Cultura alla Baylor University è stato scoperto un tumulo eccezionalmente ancora intatto, databile All’epoca Orientalizzante recente (fine VII sec. a.C.).  Rimossa la lastra che sigillava la camera, sono stati subito visibili numerosi vasi, alcuni in ceramica fine dipinta (etrusco-geometrica), come quelli presso l’accesso, deposti secondo una precisa azione rituale, eseguita prima della chiusura della tomba. Sul letto di sinistra si notano ancora in situ un bacile e diversi elementi di ornamento di bronzo per il defunto.

In queste ore si sta procedendo alla documentazione, prima di iniziare lo scavo vero e proprio della tomba. In attesa degli sviluppi, la funzionaria archeologa dell’Ufficio,  Barbara Barbaro, ha voluto sottolineare la presenza costante della Soprintendenza nel territorio come supporto al team della Baylor University e con le attività anche alla Tomba della Regina; quest’ultima, alta 10 metri e larga 14, è caratterizzata da due ingressi con due finte porte doriche. Molti gli “interventi” effettuati sul sito. Prima, durante i lavori di ripulitura del 2023, è stata rivenuta un’altra tomba a dado (a tre camere sormontata da tre porte semi-finte), a sinistra della tomba della Regina. Poi, nel marzo del 2024, si sono concluse le operazioni di ripulitura e scavo delle camere della Tomba della Salamandra, correlate ai lavori di restauro e consolidamento diretti dalla Soprintendenza nell’ambito della programmazione triennale nell’area della Tomba della Regina. Una delle camere, già violata, ha restituito un prezioso monile: uno scarabeo in corniola rossa raffigurante un guerriero con lancia a cavallo, databile al IV sec. a.C.

La Necropoli di Caiolo, sita all’interno dell’area archeologica di San Giuliano, è una necropoli etrusca che prende il nome dal Colle di Caiolo a Barbarano Romano dove ubicata.

Qui, oltre alla Tomba della Regina, si annoverano: la Tomba del Cervo (da un’incisione sulle pareti delle scale che conducono alla sommità); un gruppo di una quindicina di tombe a portico; la Tomba dei Letti (con quattro letti funebri, due per adulti e due per i bambini) e quella della Cuccumella.

Le attuali indagini si svolgono su concessione del ministero della Cultura alla Baylor University of Texas. Direttore dello scavo è il professor Davide Zori, in stretta collaborazione (quasi co-direzione) con la Soprintendenza. Non manca il patrocinio del Comune di Barbarano Romano e del Parco Regionale Marturanum quali istituzioni che collaborano al progetto di ricerca. 

La necropoli di San Giuliano – prosegue Barbaro – conta più di 500 tombe attorno all’insediamento, di cui la maggior parte è stata colpita dai clandestini o in antico o in tempi più recenti. Rarissimo trovare una tomba inviolata. Da qui l’eccezionalità dell’attuale scoperta. Un contesto integro non è centrale solo ai fini della tutela, ma anche perché ci restituisce uno spaccato completo di vita attraverso il rituale della morte”, prosegue.

Ribadendo che “la collaborazione tra Soprintendenza e Università è fondamentale per la conoscenza del mondo antico” e come in particolare a Barbarano si sia creata una sinergia unica tra Ministero, Comune, Università, Parco Marturanum, Forze dell’Ordine e cittadinanza, la funzionaria commenta con entusiasmo: “Questo è quello che succede quando si rinviene una tomba inviolata; si trasforma in un evento collettivo. Quasi l’apertura della porta del sepolcro costituisse un ponte con il  passato, la porta d’accesso verso i nostri antenati. Il silenzio…lo stupore, il rispetto per chi ci sta aspettando dietro a quell’enorme masso. La commozione”.

E l’emozione è nel pensiero finale rivolto alla tutela: “felici di aver sottratto materiale a chi lo vorrebbe illegalmente per pochi. Un patrimonio che racconterà invece una bellissima storia per tutti!”.

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Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.