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Tomba di Nerone. Sequestrate più di 360 dosi di hashish e cocaina

Nerone

Appena un anno fa il fratello era stato arrestato nella stessa abitazione perché trovato in possesso di sostanza stupefacente debitamente confezionata. A finire in manette, questa volta, un trentaseienne italiano intercettato dalla Polizia di Stato proprio mentre usciva dallo stesso palazzo, nella zona Tomba di Nerone.

Sono stati gli agenti del XV Distretto Ponte Milvio a notare il suo andirivieni sospetto fino a quando, dopo mirati servizi di appostamento, lo hanno incastrato nella tarda mattinata di giovedì, cogliendolo di sorpresa proprio mente si stava allontanando dall’appartamento dove, un anno fa, era finito in manette il fratello.

Quando lo hanno fermato per un controllo, l’uomo aveva in tasca un mazzo di chiavi, grazie alle quali i poliziotti sono riusciti ad accedere non solo all’abitazione, ma anche ad una cassaforte collocata nel salone. Nascosti all’interno di quest’ultima, gli agenti hanno trovato tre involucri sottovuoto contenenti ciascuno cinque panetti, da 100 grammi l’uno, per un peso complessivo di 1 chilo e mezzo di hashish; un panetto aperto della stessa sostanza del peso di 70 grammi; un sacchetto sottovuoto di cocaina ed un altro di sostanza da taglio.

La perquisizione eseguita all’interno dell’appartamento ha poi consentito di appurare che lo stesso fosse stato allestito come vera e propria base di spaccio: rinvenuti e sequestrati buste e macchina per il sottovuoto, coltelli e cucchiai intrisi di cocaina, un involucro contenente sostanza da taglio e quattro bilancini di precisione perfettamente funzionanti. La perquisizione successivamente estesa alla residenza del trentaseienne ha consentito poi agli investigatori di ritrovare e sequestrare, in un cassetto della camera da letto, mezzo panetto di hashish oltre a più di 1600,00 euro in contanti – presumibilmente provento della sua attività di spaccio – nascosti all’interno dell’armadio.

Complessivamente sono state sequestrate più di 360 dosi di droga tra hashish e cocaina.

Ultimati gli accertamenti di rito, l’uomo è così finito in manette, gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; la Procura ha chiesto ed ottenuto, dal Giudice per le indagini Preliminari, la convalida dell’operato della Polizia Giudiziaria.

Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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