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Con grande professionalità e passione celebrata al teatro Maurizio Fiorani di Canale Monterano la poliedrica figura di Titina De Filippo, la indimenticata interprete di molte commedie e di molti film. Lo spettacolo organizzato da Il Cantiere dell’Arte, per la regia del cavaliere Adriana Rasi, in un teatro tutto esaurito ha offerto al pubblico una Titina a tutto tondo.

A ricordare la figura attrice anche il gigante del teatro italiano come il fratello Edoardo che in una intervista proiettata in sala ha raccontato ora per ora la genesi di Filumena Marturano, il personaggio che come un secondo ego era stato ritagliato per la sorella Titina. Un ruolo che ha riscontrato un tale successo tanto da caratterizza già dalle prime interpretazioni da sempre la figura dell’attrice Titina spesso ricordata nelle vesti di Filomena.

Ancora una intervista, questa volta quella del nipote Luigi De Filippo ha raccontato il grande talento di Titina come pittrice e delle sue speciali creazioni di collage che ebbero entusiastici riscontri all’epoca sia del pubblico e della critica.

Lo spettacolo si è poi via via addentrato nell’intimo di Titina con la riproposizione – per la recitazione di Fausto Cassi e del soprano Vania Pietrobattista –  di alcune sue poesie. Versi semplici che come tali arrivano dritti al cuore, come quell’essere “Mamma è dolore”. Splendide le interpretazioni della Titina-Filumena di Rita Pensa e di Laura De Simone. Come efficacissimo è stato il Domenico Soriano di Carmine Ferrara.

Alle vibrazioni della drammaturgia eduardiana sono seguite poi in un crescendo le emozioni delle melodie partenopee, a cominciare da Le lavandare del Vomero, pietra miliare del repertorio partenopeo, per seguire con l’arrangiamento di Fenesta Vascia con le splendide vocalità del coro St John’s Singers e l’accompagnamento dell’Ensemble Mandolinistico Romano.

Così sul brano Malafemmena anch’esso eseguito con accompagnamento dell’orchestra mandolinistica la platea, in grande empatia con il palcoscenico, ha cantato facendosi dondolare dalla melodia della celeberrima canzone scritta da Antonio de Curtis, il Totò grande amico di Titina.

Lo spettacolo chiudendo con un allegro Funiculì Funiculà ha ottenuto un ampio successo. La serata evento è stata patrocinata dal Consiglio Regionale del Lazio, dal Comune di Napoli, dal Comune di Canale Monterano e dai Lions Clubs. Ringraziamenti sono andati anche a Frimm Magnum Lago di Bracciano, alla Pro Loco di Anguillara Sabazia e alla Manziana La Fiora Protezione Civile.

Molti i riconoscimenti per la regia di Adriana Rasi. Fondamentale anche l’apporto del pianista Alessandro Aloisi e della presentatrice Alessandra Bertoldi. Significativo anche l’impegno dei coristi dei St John’s Singers che hanno dimostrato, forti ormai della ultraventennale esperienza acquisita sul campo, di poter passare con straordinari risultati dagli spiritual-gospel che li caratterizzano, al repertorio tradizionale partenopeo. Soddisfatti anche E Titina? Anch’essa, nei panni di Rita Pensa, ha mostrato di saper apprezzare questo suo specialissimo ricordo tra poesia, teatro e musica che le è stato tributato.

Graziarosa Villani

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.