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Titina De Filippo a tutto tondo nello spettacolo targato Il Cantiere dell’Arte andato in scena sabato scorso 21 settembre al teatro Maurizio Fiorani di Canale Monterano. La grande interprete del teatro italiano, le cui spoglie riposano a Manziana, è stata raccontata in tutte le sue molteplici sfaccettature nello spettacolo ideato e diretto da Adriana Rasi.

Interpretazioni tratte dalla celebre Filumena Marturano –  il personaggio che il fratello Eduardo le cucì addosso –  hanno ricordato al numeroso pubblico le grandi doti di una attrice che, figlia naturale di Eduardo Scarpetta, ha calcato le scene sin da bambina.

Ma la regista Rasi ha proposto al pubblico anche una Titina poetessa e una Titina pittrice, ruoli che l’attrice ha avuto in particolare nei suoi ultimi anni di vita. Versi diretti che arrivano al cuore e quadri realizzati con la tecnica del collage. Opere che furono accolte dal pubblico e dalla critica con grande favore mettendo a nudo un indiscutibile talento dell’attrice anche nel mondo dell’arte.

Una carrellata di artisti ha assunto via via i diversi ruoli vestendo per una sera i panni della prestigiosa interprete. Così il soprano Vania Pietrobattista ha cantato i versi delle poesie, così le attrici Rita Pensa e….hanno fatto rivivere sul palco la personalità di Filumena.

Sullo sfondo una Napoli d’altri tempi evocata a dovere dalle melodie dell’Ensemble Mandolinistico Romano e dal coro St John’s Singers che ha dimostrato di saper ben interpretare anche il repertorio napoletano tradizionale.

Intonati brani come Le lavandaie del Vomero, Fenesta Vascia, Malafemmina per l’accompagnamento del pianista Alessandro Aloisi e la direzione della maestra Alessandra Paffi. Applauditi anche gli attori: Fausto Cassi per la recitazione delle poesie e Carmine Ferrara per il personaggio di Domenico Soriano. Il pubblico non ha potuto fare a meno di unirsi alle esibizioni. In particolare forte il coinvolgimento del pubblico con il brano Malafemmina con tutta la platea che cantava dolcemente il celebre brano scritto da Totò.

 

“E’ stato un grandissimo impegno – ha sottolineato la regista Adriana Rasi – riproporre questo spettacolo. Abbiamo in qualche modo rimaneggiato quanto era andato in scena al Quantestorie di Manziana nel 2013 in occasione del cinquantenario della nascita. L’impegno è stato ripagato dal entusiastico favore del pubblico. Lo dovevamo inoltre a zia Titina stessa (Mario Carlone, marito della Rasi è il nipote dell’attrice e l’ha conosciuta molto a fondo) mai ricordata a dovere e sempre tenuta a margine rispetto ai suoi fratelli. Titina è stata come loro una figura di grande spessore, dotata di grande estro e personalità e capace di ritagliarsi un ruolo di tutto rispetto anche come scrittrice di soggetti e di sceneggiature teatrali e cinematografiche”.

 

Lo spettacolo è stato patrocinato dal Consiglio Regionale del Lazio, dal Comune di Napoli, dal Comune di Canale Monterano e dai Lions Clubs. Importante inoltre il sostegno della Frimm Magnum Lago di Bracciano, della Pro Loco di Anguillara Sabazia e di Manziana La Fiora Protezione Civile.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.