Titina

Titina De Filippo, la straordinaria attrice le cui spoglie riposano nel cimitero di Manziana, sarà la prima delle sei donne esemplari della Storia italiana protagonista della quarta edizione de “Il segno delle donne” in onda da stasera mercoledì 1° novembre alle 21.10 su Rai Storia. Nella conversazione con Angela Rafanelli delle attrici che vestono via via i panni delle personalità selezionate, nelle intenzioni degli autori, emergono la storia, la personalità e il carattere di ciascuna. Le interviste, infatti, sono realizzate impiegando parole realmente pronunciate dalle protagoniste, accuratamente verificate, grazie a fonti dirette come lettere, diari, colloqui con giornalisti e discorsi pubblici, portati alla luce con la consulenza della storica Elvira Valleri. Ad arricchire il racconto, anche immagini inedite e filmati di repertorio e testimoni. Tra le testimonianze per Tirina quella del Presidente dell’Istituto Pirandelliano e degli studi sul teatro contemporaneo Annamaria Andreoli.

Titina De Filippo, figlia naturale del commediografo Eduardo Scarpetta, è nata a Napoli nel 1898. Calca il palcoscenico fin da piccola insieme ai suoi fratelli minori Eduardo e Peppino. È un’attrice moderna, intensa, naturale, eclettica, alla quale piace cimentarsi in ogni genere teatrale, dalla rivista alla sceneggiata fino alla commedia. Nel 1921 conosce l’attore Pietro Carloni, con il quale si sposa nel 1922, stringendo un inossidabile sodalizio artistico e sentimentale che durerà tutta la vita. Dal loro amore nascerà nel 1923 il loro amatissimo figlio, Augusto. Nel 1924 Titina viene scritturata al Teatro Nuovo di Napoli in cui recitano tutti gli attori più talentuosi della scena napoletana dell’epoca, conquistando nel tempo il ruolo di prima attrice. Nella stagione teatrale 1929/1930 del Teatro Nuovo è al fianco di Totò. I due formano una coppia comica straordinaria, ma il grande attore lascia la compagnia prima del termine della stagione teatrale. Titina così propone al suo impresario di rimpiazzare Totò non con uno, ma con tre attori: il trio De Filippo, formato da lei e dai suoi fratelli Eduardo e Peppino, anche loro ormai attori affermati. Dopo tredici anni di successi in tutta Italia il trio si scioglie nel 1944 e per Titina inizia la stagione della maturità artistica, in cui avrà la sua definitiva consacrazione nel 1946 nel ruolo di Filumena Marturano.

A Manziana la memoria di Titina De Filippo è custodita dal nipote Mario Carloni e dall’Associazione Il Cantiere dell’Arte. Numerosi gli eventi che questa associazione, presieduta da Adriana Rasi, ha dedicato a questa grande figura del teatro italiano. Tra le passioni di Titina anche la pittura e ed i collage che Eduardo volle chiamare “cartuccelle”. Significativo che il ciclo di incontri sia dedicata a Titina una donna che resta nel cuore e nell’immaginario collettivo degli italiani. Titina De Filippo interpretò, tra i tantissimi film, anche Cani e Gatti (1952) girato ad Anguillara in cui veste i panni di una determinata donna che scende in politica ante litteram. 

 

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.