Terza assoluzione per l’ex sindaco di Bracciano Giuliano Sala da parte della Sezione Centrale di Appello della Corte dei Conti, che demolisce le contestazioni formulate dalla Procura Regionale del Lazio che contestava oltre 1.200.000 euro e che aveva portato alla condanna a euro 200.000 da parte del Giudice di prime grado.
Nella sentenza si legge “Sala è stato chiamato a rispondere del danno sofferto dal Comune di Bracciano per avere colpevolmente trascurato di far valere i propri diritti di socio, omettendo di esercitare l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori della società e per aver proceduto alla ricapitalizzazione della predetta società senza aver adottato un piano strategico da sostenere e di obiettivi da raggiungere” ma – specifica la sentenza – “il collegio non ritiene che tale ricostruzione sia di per sé idonea a provare la sussistenza in capo al Sala degli elementi configuranti la responsabilità amministrativa … non è stata fornita la prova né del ruolo rivestito dal sindaco nella vicenda, né delle condotte gravemente colpose che lo stesso, nella sua qualità di sindaco avrebbe posto in essere”.
Così si esprime la Sezione Centrale di Appello della Corte dei Conti, demolendo la sentenza di primo grado che condannava l’ex sindaco Sala per aver ricapitalizzato la Bracciano Ambiente nel 2011 – effettuata con delibera di Consiglio comunale – e per non aver esperito azione di responsabilità nei confronti degli amministratori della multiservizi Bracciano Ambiente. Le perdite della società nel 2012, infatti, secondo il collegio devono ricercarsi nella contrazione dei ricavi e nella svalutazione dei crediti che non potevano essere note al momento dell’adozione della delibera di consiglio comunale.
Ed ancora “il collegio osserva che la prova della colpa grave (che doveva illuminare le specifiche condotte contestate) è mancata nel presente giudizio: ciò rivela l’intrinseca debolezza dell’assunto accusatorio, il che impedisce di confermare le statuizioni del primo giudice”, ritenendo che “la colpa grave consiste nella evidente e marcata trasgressione degli obblighi di servizio o di regole di condotta che siano ex ante ravvisabili e riconoscibili per dovere professionale d’ufficio e che … si materializzano nell’inosservanza del minimo di diligenza richiesto nel caso concreto ovvero in una marchiata imperizia o in una irrazionale imprudenza”, non configurabile a carico di Giuliano Sala.
A Sala vengono inoltre riconosciute le spese del giudizio che dovrà pagare il Comune di Bracciano.
Ancora una volta viene ribadita, pertanto, la correttezza dell’ex sindaco di Bracciano Giuliano Sala nell’agire amministrativo, già evidenziata dalla Sezione di Appello della Corte dei Conti nella sentenza di assoluzione n. 352/2018 riguardante vicende urbanistiche (tra cui l’incarico all’ingegnere Berdini e la nota via del Sassone) nella parte dove afferma “nessuna censura può, pertanto, essere mossa al comportamento del sindaco Sala che risulta conforme ai canoni dell’agire istituzionale”.
Senza dimenticare l’assoluzione di Sala in appello dalla condanna in primo grado a 900 mila euro, sempre per vicende legate alla Bracciano Ambiente e all’impianto di percolato di Cupinoro.
Molte delle accuse sollevate dalla Procura Regionale della Corte dei Conti che hanno determinato continue azioni di responsabilità erariale nei confronti dell’ex sindaco Sala ad oggi non hanno portato a nessun risultato.
Graziarosa Villani