Licenziato dalla Tekneko senza preavviso Giancarlo Crispino. La colpa? Aver condiviso su Facebook il volantino di protesta con il quale veniva indetto uno sciopero per il 21 novembre. Il licenziamento arriva dopo una sospensione per dieci giorni senza retribuzione a carico dello stesso lavoratore e per lo stesso motivo. Il licenziamento inoltre viene compiuto nei confronti di un dirigente sindacale (Crispino e dirigente della FlaicaLazio) e come tale antisindacale in sé. Crispino aveva fatto ricorso contro la sospensione, ma nell’incontro che c’è stato a Bracciano il lavoratore si è incontrato con un dipendente di secondo livello chiamato dall’azienda a ricoprire le funzioni di segretario. Molti gli attestati di solidarietà nei confronti di Crispino ma ancora nulla dall’amministrazione comunale il cui silenzio, di fronte a questi fatti, si fa sempre più assordante. La vertenza sindacale prosegue ed un incontro è previsto per il 15 dicembre prossimo. Il licenziamento senza preavviso appare come un monito in puro stile autoritario: colpirne uno per educarli tutti. Un clima da intimidazioni tanto più anacronistico in questo periodo da emergenza Covid-19 in cui un’azienda che gestisce il servizio di igiene urbana in molti Comuni del Centro Italia dovrebbe mostrarsi più solidale. “Non credevo fosse così gravoso condividere un volantino di protesta” commenta a caldo lo stesso Crispino che annuncia ora provvedimenti contro il licenziamento. E intanto il Comune di Bracciano sta a guardare.