Per la regia di Fabrizio Catarci lo spettacolo con bravissimi interpreti “Non sento, ma apro” è andato in scena il 27 giugno ai Giardini del Torrione.
Anguillara per il popolo saharawi. Dopo il pranzo di beneficenza alla sala Orsi della parrocchia Regina Pacis di Anguillara destinata alla raccolta fondi per l’acquisto dei biglietti per i bimbi saharawi venerdì 27 giugno ai giardini del Torrione una nuova riuscitissima iniziativa che ha messo insieme teatro e solidarietà.
Sul palco è andata in scena, per la regia di Francesco Catarci, l’esilarante commedia “Non sento, ma apro”. Uno spettacolo generosamente offerto per la causa saharawi dall’associazione culturale L’Acquario con il patrocinio della Pro Loco Anguillara e del Comune di Anguillara Sabazia.
In tantissimi sono accorsi lasciando un’offerta libera destinata a sostenere le spese per il soggiorno dei piccoli saharawi promosso, come ogni anno, dall’Associazione di Solidarietà e Amicizia con il popolo Saharawi.
Nel presentare la serata la presidente dell’Associazione Asaps Carmen Frasca e Serenella Capparella, attivissima esponente dell’associazione hanno ringraziato tutti i presenti e ricordato quanto sia importante per questi giovanissimi saharawi lasciare per qualche settimana il rovente deserto dei campi algerini dove l’occupazione delle loro terre del Sahara Occidentale li costringe da tempo, “entrare in confidenza con l’acqua” e soprattutto, laddove sfortunatamente se ne presenti la necessità, sottoporsi ad esami e cure mediche presso alcune strutture ospedaliere.
Lo spettacolo, come era nelle premesse, ha regalato al pubblico grandi risate. Bravissimi tutti e quattro gli interpreti principali, due coppie di amici in una serata tra equivoci, tradimenti e verità. Eccezionale nei panni di un chirurgo spaccone che lavora senza tregua nel pubblico Fabio del Croce. A suo agio anche Fabio Rosi nei panni di un intellettuale scrittore in crisi di ispirazione, mentre si è giocato sul tema della “sorellanza” e dell’amicizia tra donne il ruolo delle due compagne interpretate con grande professionalità da Daniela Culeddu e Katia Catarci. Impeccabile, come sempre, la regia di Francesco Catarci che ha saputo dosare tempi e ritmi di dialoghi serrati tra gli autori in una scena o quasi. A fare da via di fuga infatti e da affaccio e sul mondo – e sul lago – la balconata ricavata a bordo scena.
Il pubblico si è divertito molto. Soddisfatta l’Associazione Asaps impegnata senza tregua nell’assicurare un soggiorno ai massimi livelli per i piccoli saharawi e per i loro accompagnatori.