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Sulla richiesta rinnovo concessione Sorgenti Capore Italia Nostra Sabina ottiene la previsione di una valutazione di incidenza

“La richiesta di rinnovo della concessione di derivazione d’acqua pubblica dalla sorgente delle Capore deve presentare una istanza di valutazione di incidenza corredata della documentazione tecnica e di uno studio di incidenza redatto da un tecnico con specifiche competenze in campo faunistico e floristico”.

E’ quanto dispone la Regione Lazio a seguito delle osservazioni presentate dalla sezione Italia Nostra Sabina e Associazione Postribù onlus di Rieti in relazione alla Determinazione 18 settembre 2018, n. G11467 con la quale è stata ammessa ad istruttoria l’istanza di rinnovo concessione di derivazione di acqua pubblica dalle sorgenti Peschiera e Le Capore.

“Si tratta – commenta Italia Nostra sezione Sabina e Reatino – di una importante decisione che recepisce parte delle nostre osservazioni”.

In particolare la Regione Lazio, recependo anche le considerazioni fatte dalla Direzione Regionale Ambiente – ha sottolineato che “sul piano tecnico si sottolinea la necessità di contemperare le esigenze di approvvigionamento idrico con quella di tutela di habitat e specie vegetali e animali di interesse assicurando il rilascio in alveo di una portata idonea a mantenere o ripristinare lo stato di conservazione”.

Sulla stessa linea anche il Ministero dell’Ambiente che nella nota di risposta ad Italia Nostra a firma del direttore generale scrive che “l’eventuale rilascio della concessione in argomento non si ponga in contrasto con i disposti dell’art. 6 della Direttiva Habitat e che venga preventivamente accertato che ogni attività di derivazione non possa arrecare interferenze negative significative e/o degrado nei confronti dello stato di conservazione della ZSC/ZPS IT IT6020018 “Fiume Farfa (corso medio-alto)”.

“Sul punto – spiega Italia Nostra Sabina – abbiamo fatto numerosi rilievi chiedendo alla Regione Lazio il ritiro in autotutela della determinazioni. In particolare restano aperte numerose questioni da noi rilevate. In primo luogo abbiamo posto in evidenza l’assenza di “titolo legittimo” a derivare acqua dalle sorgenti Peschiera e Le Capore da parte del Comune di Roma e di Acea spa./Acea ato2 spa e, dunque, a presentare istanza di rinnovo di concessione. In secondo luogo abbiamo rilevato –  prosegue l’associazione – che La Regione Lazio deve ancora approvare l’aggiornamento del Piano Regolatore Generale Acquedotti (PRGA del 1977 scaduto nel 2015), vincolante per il rilascio e il rinnovo di concessioni di derivazione e da sottoporre obbligatoriamente alla procedura di VAS in quanto strumento di pianificazione e programmazione fondamentale per una gestione sostenibile delle risorse idriche a livello regionale, in sintonia con la pianificazione di Distretto Idrografico integrata con la più generale politica ambientale della Comunità Europea (Direttiva “Acque” 2000/60/CE e Direttive della “Rete Natura 2000”). Abbiamo inoltre chiesto il ritiro dell’ammissione in istruttoria – commenta ancora Italia Nostra –  oltre che per il mancato raggiungimento degli obiettivi di qualità della Direttiva 2000/60/CE e la costante violazione delle Direttive “Habitat” e “Uccelli”, anche per irrilevanza del “parere temporaneo e rivedibile” rilasciato dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale e per la non validità dei pregressi Pareri del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. E’ evidente che su questi aspetti, a tutela del nostro territorio – conclude l’associazione – la nostra attenzione resta massima. Si tratta di una battaglia che porteremo avanti con la massima determinazione a tutti i livelli”.

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