Teatri

Su il sipario, a Sutri, per la ventitreesima edizione di Teatri di Pietra. La prestigiosa rassegna, diretta dal maestro Aurelio Gatti, è ospitata nell’anfiteatro romano e si apre nel segno delle donne con i primi due spettacoli.

Venerdì 4 luglio, dopo la prima nazionale a Viterbo, arriva a Sutri “Chiunque tu sia”, che, nell’anno giubilare incarna il valore della coesistenza.  “Chiunque tu sia, qualunque cosa tu faccia, quando desideri con tutto te stesso qualunque cosa, quello è il momento in cui l’universo intero si dispone affinché tu riesca a realizzarlo”. Così diceva Hermann Hesse ed è proprio questo suo pensiero alla base dello spettacolo. Danza, teatro, canto e musica si fondono per dare vita ad un suggestivo spettacolo con cui esprimere il legame ineludibile tra madre e figlio, tra vita presente e vita che verrà, emblematica esperienza di condivisione dell’essere che sacrifica la propria individualità per assumere la scelta di procreare nuova vita, e nutrirla, e crescerla, e tutelarla. Un viaggio che, attraverso la storia delle donne bibliche Sarah e Miriam, ripropone il senso e il valore della madre, di tutte le madri.

Un tragitto che procede attraverso una formula magica ripetuta, quasi una preghiera verso lo sconosciuto, l’ignoto, un mantra di fiducia verso l’altro, una esortazione a continuare nella ricerca e nell’esplorazione del proprio animo: “Chiunque tu sia”.

Sabato 5 luglio è la volta di “Vivere diVersi – la bellezza non può morire“Vivere diVersi”, liberamente tratto dall’Odissea di Omero, dall’Ulysses di Joyce e dal racconto Il canarino di Katherine Mansfield. Composizione, regia, canto e recitazione a cura di Miriam Palma, storia di tre donne Molly, Penelope e Maria che si ritrovano a loro insaputa a condividere la stessa casa di riposo.

Tre donne, tre figure, tre anime mitiche letterarie, Chiuse in se stesse, nel proprio mondo e, come accade per chi soffre di demenza senile, ricordano solo gli eventi passati della loro vita. Raccontandoli come in un loop, regalano un pezzo della loro vita, soprattutto la parte più intensa, quella che non muore mai.

Man mano che continua lo spettacolo ci si accorge che non esistono le altre donne, ma tutto è immaginato e raccontato da Maria che nella sua follia ha trovato un modo per vivere e andare avanti.

La manifestazione è a cura di Pentagono Produzioni, in collaborazione con il Comune di Sutri, il patrocinio del Ministero della Cultura Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, la Regione Lazio, la Rete nazionale dei Teatri di Pietra, Fondazione Carivit e la sinergia con Archeoares e Extra Tuscia Experience.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.