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Sei senatori pentastellati chiedono scioglimento Consiglio comunale di Bracciano

E’ stata pubblicata l’11 febbraio scorso una interrogazione parlamentare dei senatori GIARRUSSO , DESSI’ , TRENTACOSTE , LEONE , DONNO , PRESUTTO  ai ministri dell’interno e dell’economia e delle finanze nella quale si mettono in evidenza numerose presunte irregolarità nella gestione della macchina amministrativa del Comune di Bracciano.

I cinque senatori, chiedono se i ministri non ravvisino necessaria l‘attivazione della procedura prevista dall’articolo 141 su Scioglimento e sospensione dei consigli comunali e provinciali.

Nella interrogazione emergono varie querelle chiave della gestione Tondinelli, dalle procedure che interessano la Corte dei Conti alla questione del cittadino Arturo Cimaglia, dall’appalto sull’asfaltatura delle strade fino alle vicende riguardanti il campo Massimiliano Vergari e la scuola dell’infanzia Paqualetti.

 

Così il testo dell’interrogazione.

“Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

sulle criticità riguardanti l’amministrazione del Comune di Bracciano (Roma) sono state presentate interrogazioni parlamentari sia nella XVII che nella XVIII Legislatura;

la Corte dei conti nel 2018 ha accertato “gravi irregolarità” nel Comune tra le quali un’esposizione debitoria “non quantificata e non quantificabile” in quanto la massa passiva dichiarata dal Comune pari a 5.557.968,232 euro non corrisponde al disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2015 che risulta di importo maggiore, ovvero 6.559.369,43 euro;

il sindaco di Bracciano ha deciso di produrre ricorso avverso la deliberazione della Corte dei conti, seguita dalle dimissioni dell’assessore per il bilancio protocollate nella mattinata del giorno successivo. La Corte dei conti, pur accogliendo il ricorso del sindaco relativamente alla consistenza del deficit di bilancio, dopo un’accurata analisi, ha rilevato la persistenza delle criticità contenute nel piano di riequilibrio pluriennale suscettibili di produrre il dissesto finanziario dell’ente, cosa evidenziata anche dal collegio dei revisori dei conti nell’ultima relazione inviata alla Corte dei conti nel luglio 2019;

dall’insediamento dell’attuale Giunta comunale (giugno 2016) è stata predisposta, approvata e resa efficace una serie di atti incidenti in maniera molto negativa, a quanto consta agli interroganti, sulle scelte e la stessa vita amministrativa dell’ente, dando luogo a molteplici e inusuali cambi del segretario comunale e di numerosi dirigenti. Tali atti, che nell’insieme formano una sorta di discrasia dell’attività amministrativa, sono stati oggetto di numerosi esposti, uno dei più rilevanti, avvenuto nel 2017, ha riguardato una procedura concordata ex art. 11 della legge 7 agosto 1990, n. 241, sfociata nella decisione del Comune di emanare una certificazione di destinazione urbanistica che è stata dichiarata illegittima dalla Regione Lazio e conseguentemente revocata (nota del 28 novembre 2018 con prot. n. reg. uff. UO759860). Detta procedura avrebbe interessato un privato cittadino, già condannato in via definitiva per abuso edilizio, reato poi estinto;

sempre in tema urbanistico è intervenuta anche l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), nella persona del dottor Cantone, che ha dichiarato illegittima la procedura per l’affidamento degli appalti per l’asfaltatura delle strade;

considerato che, per quanto risulta:

nel Comune di Bracciano sarebbero stati effettuati senza successo impropri e illegittimi accessi agli atti, privi di richiesta di autorizzazione al competente ufficio comunale, riguardanti anche familiari dei consiglieri di opposizione;

sono stati attivati presso la Procura di Civitavecchia vari procedimenti nei confronti di dipendenti comunali per profili di reato, rivelatisi poi infondati;

sia nella procedura urbanistica descritta che negli irregolari accessi agli atti sarebbe coinvolto il sopra citato privato cittadino, sostenuto dal sindaco, che già in molteplici occasioni avrebbe fatto supporre un ruolo condizionante, nel rapporto pubblico-privato, nonché un comportamento che avrebbe recato serio nocumento al funzionamento degli uffici comunali, rilevato nel piano triennale 2017-2019 anticorruzione del Comune;

il sindaco di Bracciano avrebbe inoltre deciso di chiudere, senza giustificato motivo, gli impianti sportivi da oltre due anni determinando lo spostamento delle società sportive locali fuori città con conseguenti gravi disagi materiali e maggiori oneri per le famiglie. A seguito delle proteste di tutta la cittadinanza il sindaco avrebbe deciso di impegnare la somma pari a 1.250.000 euro per ripristinare la funzionalità del solo campo sportivo provocando un evidente danno erariale, visto lo stato di degrado attuale degli impianti, già segnalato alla Corte dei conti;

altresì il sindaco in data 7 novembre 2019 avrebbe deliberato l’intendimento di statalizzare la scuola dell’infanzia comunale nonostante il parere non favorevole della Città metropolitana di Roma e della Regione Lazio, determinando negative conseguenze sulla formazione dei bambini, sugli insegnanti e sul personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA),

si chiede di sapere

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e se intendano promuovere, nell’ambito delle rispettive attribuzioni, le opportune verifiche sulle criticità sollevate relativamente alla gestione amministrativa, contabile e finanziaria del Comune di Bracciano;

se non intendano valutare i presupposti per attivare la procedura di cui all’articolo 141 e seguenti del testo unico sugli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267) al fine di verificare la sussistenza di violazioni di legge nonché di elementi di condizionamento dell’amministrazione.

 

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