Lodevole componimento di Vincenzo Parisi dedicato a Schiavi, paese in Abruzzo. Il nome di Schiavi deriva da Sclavi. I primi ad insediarsi furono Slavi. In zona sono state rinvenute rovine denominate “Templi italici” perché appunto ospitavano l’adorazione agli dei in epoche antecedenti a Cristo.
Vicoli
Ragnatela di pietre
che sfila fra le case
arrampicandosi tortuosamente
per poi scendere in larghi e piazze.
Come rigagnoli d’acqua
che raggiungono il lago
così la gente scende
formando macchie d’umanità
che si cerca, si incontra.
Vicoli angusti, alcuni …
ma si divideva lo spazio
per accogliere tutti, e rimaner vicini.
V’e’ un belvedere, il Purgatorio,
forse perché e il posto per espiar peccati,
prima di metter piede lì,
dov’e il campanile con l’Altare.
Come ventre gonfio
madre natura in tondo
ospita un boschetto.
L’odor di resina ti avvolge,
profumi intensi
che penetrano dentro dandoti sollievo.
Son sulla strada
di spalle
al borgo mio natio.
Devo andar via;
mi volto, non vorrei lasciarti.
Centro in provincia di Chieti a m 1172 s.l.m., posto alla base di monte Pizzuto, alla sinistra del fiume Trigno, che separa l’Abruzzo dal Molise.
Il monumento sicuramente più rappresentativo del territorio schiavese è il santuario italico in località Colle della Torre, a pochi chilometri dal centro abitato, a m 894 s.l.m.
Il santuario presenta due grandi fasi edilizie: alla prima, da porsi alla fine del III o agli inizî del II sec. a.C., appartiene l’impianto con la creazione del terrazzo, sostenuto da un poderoso muro in opera quadrata, che costituisce l’area sacra, pavimentata con lastre rettangolari di arenaria grigia, al centro della quale fu innalzato, con orientamento a SE, il tempio maggiore; alla seconda fase, risalente agli inizî del I sec. a.C., è da riferirsi una ristrutturazione che ha comportato l’ampiamento dell’area sacra, con conseguente innalzamento del livello pavimentale, per la costruzione di un secondo tempio con relativo altare. (Fonte Treccani)