L’11 luglio 2012 alle 18 il Museo di Storia della Medicina della Sapienza presenterà in un allestimento completamente rinnovato il percorso espositivo, in cui sono raccolte testimonianze storico mediche dall’antichità all’evo moderno. Il Museo di Storia della Medicina, fondato nel 1953 da Adalberto Pazzini, è stato completamente rinnovato negli anni 2003-2006 da Luciana Rita Angeletti, con percorsi studiati in termini espositivi e pedagogici. Punto di forza del nuovo allestimento sono i materiali paleopatologici di epoca imperiale romana, concessi dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ed esposti al pubblico per la prima volta. Tra questi, particolare rilievo riveste un individuo scheletrico, noto come il ‘bambino di Fidene’, testimone della pratica della trapanazione cranica nel mondo antico e dei suoi possibili significati. Nel nuovo percorso espositivo la sepoltura è stata ricostruita così come si presentava al momento del ritrovamento, consentendo di illustrare in modo scientificamente completo il suo significato dal punto di vista della storia della patologia, dell’antropologia fisica e dell’archeologia. Nuova luce hanno acquisito materiali della collezione demoiatrica (strumenti della medicina popolare) raccolta da Adalberto Pazzini. Maschere, feticci, oggetti legati alla cura rituale provenienti da realtà culturali diverse sono usciti dai depositi e sono stati riorganizzati in un’area dedicata alla cura sciamanica e al rapporto medico-paziente. L’esposizione è stata adeguata ai criteri di internazionalizzazione della nuova didattica museologico-scientifica, offrendo ai visitatori stranieri, tra cui i numerosi studenti Erasmus, un percorso attraverso pannelli espositivi con didascalie; l’intero piano è stato dotato di filmati e ricostruzioni in 3D, anche in inglese. La sezione museale che ospita le ricostruzioni di ambiente è stata arricchita di una nuova acquisizione. Oltre alla bottega dell’alchimista, della farmacia e del suo retrobottega i visitatori potranno ammirare un intero studio medico specialistico di primo Novecento, donato dalla famiglia Ciddio al Museo, completo di strumentario scientifico e di collezione libraria. Lo studio dell’urologo Ciddio, assistente volontario nella R. Clinica Chirurgica di Roma dal 1921 al 1936 e libero docente presso la facoltà di Medicina e Chirurgia negli anni ’40, è stato ricostruito nella sua interezza al piano seminterrato del Museo. Il nuovo percorso museale sarà presentato alla presenza del rettore Luigi Frati, del preside della facoltà di Farmacia e medicina Eugenio Gaudio, del direttore del dipartimento di Medicina molecolare Angela Santoni. La presentazione sarà affidata al direttore del Museo di Storia della medicina Valentina Gazzaniga. Introdurrà Luciana Rita Angeletti.