Molti in questi giorni, vedendomi candidata al supporto di Antonio Spica, nella lista “SiAmo Bracciano”, mi hanno chiesto da quale parte stessi.
La risposta, sostanzialmente analoga a quella di tutti gli altri attuali Consiglieri, che come me hanno scelto di lasciare l’attuale schieramento per supportare Antonio, è quella di voler essere dalla parte di chi ritengo possa garantire un’estesa, democratica e fruttuosa partecipazione all’amministrazione comunale.
Pur essendo stata la prima eletta della lista a cui ho aderito nel 2016, negli anni in cui sono stata in amministrazione, non ho avuto possibilità di svolgere attivamente alcun incarico che mi permettesse di fare effettivamente qualcosa per il mio paese. Basti pensare che, anche quando divenuta capogruppo di lista, nonostante fossi stata delegata al volontariato, rioni ed eventi – “inspiegabilmente” – non sono mai stata chiamata in causa per tali ambiti di delega. Così, dopo un po’ di tempo, ho conseguentemente rinunciato alle deleghe. Credo che questo, sia già ampia e coerente dimostrazione del “malessere politico” che, ad oggi, mi ha portata in un altro schieramento.
Non sono una professionista della politica ma una semplice cittadina che ama il suo paese. Metterci la faccia spesso, se non sempre, crea dei problemi, soprattutto a persone che, come me, hanno un’attività commerciale. Tuttavia, ho pensato molto a tutte quelle persone che, cinque anni fa, hanno creduto in me come rappresentante della “cosa comune”. Non sarebbe stato carino abbandonare la “lotta”. Per questo ho deciso di guardare oltre le trincee di partito, alla ricerca di chi mi permettesse, veramente e concretamente, di essere “parte attiva”.
Non nascondo che, prima di decidere su chi riporre la mia fiducia, sono trascorse un po’ di settimane. Sono stata presente a riunioni di vari gruppi ma mi mancava sempre qualcosa. E quel qualcosa, la collaborazione e lo spirito di “fare insieme, fare bene” li ho rintracciati solo nel gruppo di supporto ad Antonio Spica. Nella lista civica “SiAmo Bracciano”. In questo gruppo ho trovato ciò che mi mancava nell’attuale amministrazione: disponibilità all’ascolto, coinvolgimento, confronto e attenzione all’uso delle parole.