La cultura russa, al di qua degli Urali, è cultura europea a tutti gli effetti, anche in termini geografici. Poche volte un conflitto sul campo ha travolto con sé l’intero retaggio culturale di una nazione come si vorrebbe fare al momento con la cultura russa. Arriva un termine nuovo, “russofobia£, a segnare questo atteggiamento che stride con il senso di inclusione che invece a più riprese si invoca. Veri padri della cultura mondiale, secondo alcuni, dovrebbero essere banditi. E’ un effetto del conflitto in atto che travolge le intelligenze degli individui. Un fenomeno sul quale abbiamo chiesto il parere di Maria Suomy Monsellato, analista geopolitica e conoscitrice dell’universo Urss e dei suoi “satelliti”.

Maria Suomy Monsellato, come si può contrastare la russofobia in atto? 

Più che di “russofobia”, parlerei di “Putinofobia, visto che si è fatta di questa battaglia una guerra personalistica contro “un leader del mondo libero”, diem tifando ovviamente che questo leader guida un popolo ed una nazione con una fortissima identità civica. Il Clash of Civilization di Huntington è qui, in Eurasia e la questione Oriente/ Occidente è una falsa dicotomia creata ad arte per ingannare le masse povere ed ignoranti e distrarle dalla cruda realtà degli abusi di potere perpetrate dalle lobbies che governano i governi. Ma per tornare alla strategia di contenimento della russofobia direi che l’unica via come sempre è la terza: né guerra né pace ma autodeterminazione, bisogna riscrivere il Patto Sociale e calmierare la democrazia deviata dall’ignoranza. Molti tecnici italiani si sono espressi in maniera franca e diretta: l’Italia ha pagato il suo debito con l’estremo Occidente, oggi la nostra indipendenza può farci riconquistare un ruolo di leadership mondiale. Se anziché Il signor Draghi, al governo avessimo un italiano fedele all’Italia, questa guerra sarebbe per noi una chance di riscatto: bisognava assumersi la piena responsabilità della violazione dei patti con la Russia ed ammettere che stiamo solo pianificando l’ennesimo colpo di stato su territorio altrui! 

Il conflitto si è in qualche modo cristallizzato. Quale l’impatto per la geopolitica internazionale? • 

Siamo passati dall’effetto “Miss Universo”, cui il mantra di gran moda era “Cosa desideri?” “La pace nel mondo, anzi no, la pace sul confine ucraino!” Detto da miliardi di persone che nella migliore delle ipotesi ignorano la collocazione geografica dell’Ucraina, l’origine del suo popolo, storia figuriamoci le basi fondamentali di geopolitica dell’area! Siamo dunque passati da un mantra populista e sterile, privo di significato, ad uno scacchiere internazionale in cui ovviamente le pedine non possono più muoversi in nessuna direzione, perché è ormai evidente che le caselle non sono più alternate bianche e nera ma appiattite in un monocromo claustrofobico! Una previsione: lo sblocco dello stallo avverrà o con nuovi accordi economici-finanziari o con una nuova minaccia terroristica. Che sorpresa! Intanto decollerà la TAP e nuovi venditori si sostituiranno ai vecchi che, non dimentichiamo, oggi seppur con limitazioni commerciali hanno visto raddoppiare il valore dei propri asset Oil&Gas. 

I complottisti estremi potrebbero arrivare a fantasticare su una guerra bipartisan organizzata a tavolino per far schizzare i prezzi ed il valore delle risorse naturali e mentre la classe media consuma l’ultimo pasto, i patron ridefiniscono una nuova Era fatta di prosperità trilionaria! Chapeau! Se non è meritocrazia questa… 

Crede possibile dal suo osservatorio un rovesciamento del governo di Putin? 

Sì ma solo con la sua volontaria complicità e programmazione, pianificherà lui stesso la sua sconfitta, perché ha nella sua scrivania in sicurezza informazioni e tasselli talmente delicati e lui stesso è protagonista di tali e tanti segreti storici mondiali che sconvolgerebbero l’umanità, che davvero non conviene a nessuno aprire il vaso di Pandora. Il potere di alcune élite non è dato né dall’arma nucleare né da nuove segretissime armi supersoniche ed invisibili ai radar, è invece nel detenere in custodia la versione vera e reale della storia degli ultimi 200 anni di Umanità, molto diversa dalla revisione che ci hanno fatto ingurgitare sin dalla più tenera età! Sono i segreti il vero collante 24 carati del governo mondiale. 

Come giudica il ruolo del Parlamento italiano nello scenario internazionale attuale? 

Sono tra le poche persone nelle cui vene scorre sangue Tricolore, e con immenso rammarico rispondo: non pervenuto! Nei banchi siedono i competenti politici: sportivi, giornalisti, avvocati, soubrette, commercialisti, disoccupati, bibitari ed ingegneri! Guidati da un ex ragioniere venduto agli interessi di un popolo che al nostro cospetto ha pochi mesi di vita! Mi dica lei, come potrebbe andar bene un Paese guidato così?! Ma stiamo scherzando?! Ma quando ci sveglieremo, imbracceremo Kalashnikov che sparano petali di orchidea e faremo un Colpo di Stato?

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.