Doveva essere un’estate piovosa come questa del 2018 quella del 1726 sui Monti Peloritani. Attorno il 25 luglio a Rometta la popolazione, quell’anno, si allarmò molto, a rischio il raccolto del grano messo a repentaglio dalle piogge. Spontanea dalla popolazione si sollevò la richiesta alla Madonna dei Cappuccini affinché intercedesse ponendo fine alle continue giornate di copiosa pioggia incessante.
E così fu. Si gridò al miracolo e da allora i romettesi celebrano quell’evento portando in processione per le vie di Rometta il quadro della Madonna. Una devozione per questa Madonna insita nel cuore dei romettesi. Anche oggi ad essa vengono rivolte suppliche e preghiere con richieste di protezione e benedizione di parenti ed amici.
Ed un romettese doc come il maestro Andrea Lisa, classe 1930, figura genuina e carica di umanità, poeta primordiale con un intenso e profondo amore per Rometta, non poteva non ispirarsi a questa tradizione.
I suoi versi così trasudano di devozione, di sincero trasporto nei confronti della Madonna dei Cappuccini. Mettono a nudo quanto essa significhi per i romettesi di oggi, quelli di ieri e quelli emigrati oltreoceano, nelle lontane Americhe, o in Australia.
Sono versi semplici, che sgorgano spontanei dal cuore e che tradiscono un sincero e profondo amore per questa rocca dalla quale si scorge la penisola di Milazzo e le isole Eolie.
E il dialetto, un siciliano stretto, non fa che confermare lo stretto connubio tra il cuore e la mente di un poeta ancestrale come Andrea Lisa e la terra.
Si ringrazia Antonino Barbera per la segnalazione
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Graziarosa Villani