La Procura della Repubblica di Roma ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari, notificato ieri dai Carabinieri del R.O.S. nei confronti di due medici romani, sottoposti ad indagine per il reato di rivelazione di segreto d’ufficio, in relazione alle seguenti condotte:
“con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, il dottor P. P. L. quale pubblico ufficiale, in quanto membro della commissione di concorso dell’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini per la selezione di un dirigente medico (settore ostetricia e ginecologia), per procurare un indebito profitto patrimoniale alla dottoressa B. F. (inserimento utile in graduatoria alla quarta posizione per essere assunta quale dirigente medico con mansioni ed emolumenti superiori), si avvaleva illegittimamente di notizie di ufficio (argomenti delle prove di esami, posizioni in graduatoria prima della sua redazione ed approvazione) le quali dovevano rimanere segrete e le rivelava a B. F.”.
Gli elementi di prova da cui scaturiscono le contestazioni nei confronti dei due medici sono incidentalmente emersi, a febbraio 2017, durante un’attività di indagine della D.D.A. di Roma riguardante altre ipotesi di reato, nel cui contesto era sottoposto ad intercettazione uno dei due medici destinatari della odierna notifica.
Le notizie riservate che si ritiene abbiano costituito oggetto di illecita rivelazione riguardavano il “concorso pubblico per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato presso l’Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini di un posto di dirigente medico nella disciplina di ostetricia e ginecologia (da destinare al settore del day hospital e day surgery per l’applicazione della L. 194/1978)” (il cui bando fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27/11/2015).
L’esito finale del concorso (contenuto delle prove d’esame e collocazione in graduatoria della candidata che aveva beneficiato della rivelazione delle notizie riservate) confermava quanto emerso dalle intercettazioni.