Cacciava di frodo nella area proibita della Riserva di Monterano, utilizzando una tecnica vietata e particolarmente crudele: esche e lacci creati con cavi d’acciaio che uccidono indiscriminatamente animali selvatici, domestici e di specie protette, infliggendo loro una lunga agonia. Infatti, gli esemplari che finiscono in queste trappole, trovano la morte solo dopo ore di sofferenze, per dissanguamento o strangolamento.
Nel corso di servizi mirati alla tutela dell’ambiente, i carabinieri della Sezione Radiomobile insieme al personale “Guardiaparco” di Canale Monterano, hanno sorpreso il bracconiere, un 56enne del posto, proprio nel momento in cui stava posizionando la sua ultima trappola. Al termine della successiva perquisizione presso l’abitazione dell’uomo, i militari hanno rinvenuto e sequestrato un altro laccio metallico ed un fucile da caccia regolarmente detenuto. Il bracconiere è stato, infine, denunciato in stato di libertà di all’Autorità Giudiziaria, per violazione dell’esercizio venatorio.