La pandemia ha rivelato gli effetti devastanti del ridimensionamento del pubblico sulla vita delle persone e sul sistema paese.
Se il naufragio non è stato totale lo si deve a ciò che di servizio pubblico è rimasto e all’abnegazione dei lavoratori e lavoratrici che con il loro impegno hanno sopperito alle grandi carenze strutturali e di organico prodotte da trent’anni di neoliberismo: tagli, ridimensionamenti, privatizzazioni, riduzione di personale e stipendi, svilimento delle professionalità, delegittimazione e svalorizzazione del ruolo sociale delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici.
Ciò che è stato non si deve ripetere!
Occorre un grande potenziamento della sanità, della scuola, dei trasporti e dei servizi alla persona utilizzando a tal fine la gran parte delle risorse del recovery fund.
Le lavoratrici e i lavoratori hanno mostrato di essere il pilastro del sistema e di poterlo essere ancora di più in un pubblico rafforzato e rinnovato. Per questo sono necessari:
# Assunzione di 500 mila lavoratrici e lavoratori stabili e consistenti aumenti salariali in tutti i settori della pubblica amministrazione per avvicinare l’Italia aglistandard europei
# Reinternalizzazione dei servizi esternalizzati e ritorno nel Pubblico dei servizi dati in appalto con riassorbimento del Personale coinvolto
# Cancellazione di tutte le forme di precarietà e ripristino del contratto a tempopieno e indeterminato come norma in tutti i comparti della P.A.
# Rigetto dei tentativi di rendere strutturale la “didattica a distanza” con la suaassimilazione allo smart working e al tele-lavoro.
# Eliminazione nella P. A. di tutti gli ostacoli occupazionali, professionali e salariali alla piena parità di genere
# Partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici all’organizzazione di uffici eservizi, prevedendo forme certe di partecipazione degli utenti.
+ LAVORO PUBBLICO = + DIRITTI
A cura del Circolo del Lago di Bracciano Carlo Giuliani di Rifondazione Comunista