referendum

Mobilitazione  degli studenti per il sì ai referendum  in programma a primavera. Stamattina, dopo la sentenza che ammette i 5 quesiti referendari su lavoro e cittadinanza, la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari ha esposto un enorme striscione dal Pincio, proprio sopra  piazza del Popolo a Roma. “IL FUTURO PASSA DAL Sì”, si legge sullo striscione.

“Il nostro futuro, il futuro della nostra generazione e di questo Paese passa dal sì ai cinque referendum che voteremo in questa primavera” dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli Studenti Medi “Non possiamo permetterci di continuare a vivere un mondo del lavoro costantemente precario, ingiusto e non sicuro.  Non possiamo più accettare che nel nostro Paese ci siano ancora ragazzi della nostra età, italiani come noi a cui viene negata la cittadinanza.”

“Questi cinque referendum rappresentano un’opportunità per tutti gli studenti e i giovani di questo Paese. Siamo stanchi delle politiche di questo Governo, che non fa nulla per la nostra generazione e anzi ci sta consegnando un futuro sempre più precario e incerto. In questa primavera si gioca il futuro dei giovani e delle giovani, noi siamo pronti a riprendercelo andando a votare sì per tutti e cinque i quesiti, per la nostra libertà e per i nostri diritti” dichiara Alessandro Bruscella, coordinatore dell’Unione degli Universitari.

“Avremmo votato convintamente anche a favore del quesito contro l’autonomia differenziata. Rispettiamo là decisione della Corte Costituzionale, ma siamo consci che sarebbe stato un importante quesito su cui far esprimere i cittadini. In ogni caso saremo nelle piazze e continueremo a lottare in altre sedi contro questa legge ingiusta che vuole spaccare l’Italia.” Continuano gli studenti.

La Corte costituzionale ha deciso – sottolinea la nota stampa della Corte Costituzionale  –  in camera di consiglio i giudizi
sull’ammissibilità dei referendum seguenti:
1) richiesta di referendum abrogativo denominata “Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”;
2) richiesta di referendum abrogativo denominata “Contratto di lavoro a tutele crescenti – disciplina dei licenziamenti illegittimi”;
3) richiesta di referendum abrogativo denominata “Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità”;
4) richiesta di referendum abrogativo denominata “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”;
5) richiesta di referendum abrogativo denominata “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici”.
In attesa del deposito delle sentenze, previsto nei prossimi giorni, l’Ufficio
comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto ammissibili i quesiti referendari perché le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto
referendario”.

“La Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario sulla legge n. 86 del 2024, come risultante dalla sua sentenza n. 192 del 2024. La Corte ha rilevato che l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari.
Ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore. Il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata, come tale, e in definitiva
sull’art. 116, terzo comma, della Costituzione; il che non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.