Fusaro

L’autore, attore e regista teatrale Raffaello Fusaro in “Lectura Dantis del nostro tempo” porta il poeta davanti al pubblico del Teatro Delia Scala per “la rassegna multindisciplinata”. Sipario ore 18

Raffaello Fusaro, in Lectura Dantis attualizzi il pensiero del Sommo Poeta. Qual è il nuovo umanesimo dantesco che intravedi nelle terzine dantesche?

Non attualizzo io il pensiero di Dante. Ci mancherebbe. Lo porto a me, uomo del nostro tempo, davanti a un pubblico. Versi e appunti, studi e narrazioni. Dante era un uomo profondamente appassionato dell’umano. E’ sceso fino nelle cloache dell’Inferno di noi uomini, a smarrirsi nell’accumulo delle nostre paure, commuovendosi, indignandosi, restando allibito… e poi, metaforicamente di cielo in cielo, è salito a commuoversi davanti alla bellezza suprema dell’Amore al mistero della vita. Noi restiamo stupiti e innamorati davanti alle sue parole come davanti ai grandi quadri o alle sinfonie, non perché ci troviamo qualcosa solo di moderno, ma perché con la grande arte scuotono la profondità sulla quale noi stiamo a galla e che la modernità tende a farci dimenticare.

Come Dante parla al nostro presente?

Dante parla di noi, inventa le espressioni che usiamo ancora oggi, parla di patria e Belpaese e Malpaese, di scelte e partecipazione. Dante parla di amore e amicizia, di truffe e raggiri, di candore e del crederci. Racconta tutto questo in una cattedrale di versi in salire «nel mezzo del cammin di nostra vita», non sua, ma nostra. Di tutti.

Perché secondo te a secoli di distanza Dante riesce ancora ad affascinare il pubblico?

Perché dentro c’è tutto. Rap e melodia, invettiva e poesia d’amore, poesia civile e canto mistico, un libro grottesco e doloroso, innamorato, melodico e perfino rock.

Vedi contraddizioni tra il Dante scrittore e poeta e il politico che fu?

Dante era contraddittorio perché lo è la vita. Come lo sono tutti i miti. Lo è l’umanità tutta in realtà, il nostro sentire cambia con le stagioni, è la nostra creaturalità. Dante, guelfo bianco, fu bandito da Firenze per la sua attività politica…quando presero il potere i Neri fu condannato e morì in esilio a Ravenna dal suo protettore a settembre del 1321. In estate aveva appena terminato lontano da casa l’opera della sua vita. Forse fu ossessionato più che contraddittorio pensandoci bene. 

Teatro fuori dalle grandi città. Quali le croci, quali le delizie?

Il teatro di oggi vive senza logica. Questa estate ho tenuto talk e narrazioni teatrali – che sono la mia forma di espressione – in luoghi dell’Italia interna stracolmi di pubblico. In altri luoghi più grandi o più piccoli c’era molta meno o ancora più gente. Tutto questo ha solo a che fare con la capacità di promozione e di dialogo sociale che riesce a costruire l’amministrazione locale con la gente. 

Perché Dante caratterizza il tuo percorso professionale?

Non lo so. Al liceo lo imparavo naturalmente a memoria, in Accademia d’arte drammatica imparavo a gestirne la musicalità, all’università a studiarlo ma solo con il pubblico e le repliche ho iniziato a non smettere di amarlo. Il suo viso l’ho tatuato sull’avambraccio.

 

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti

 

Info: cultura@comune.bracciano.rm.it Prenotazioni: Eventbrite https://www.eventbrite.it/e/biglietti-bracciano-rompe-gli-schemi-la-rassegna-multindisciplinata-1744120213509?aff=oddtdtcreator

https://www.comune.bracciano.rm.it/

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e Visto da qui Lazio, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano. Il suo canale youtube è @graziarosavillani2210