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Rachele Mussolini: “politica deve essere determinata nell’affrontare la violenza sulle donne”

A pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne si è svolto in Campidoglio, presso la  Sala della Protomoteca, il convegno dal titolo Stalking, violenza domestica e alienazione parentale. Percorsi di conoscenza, prevenzione e contrasto, promosso e organizzato dalla Lista Civica Con Giorgia.

Obiettivo dell’incontro è stato analizzare i fattori capaci di contrastare questi fenomeni, purtroppo sempre più attuali e ‘trasversali’ anche nel nostro Paese, e valutare le modalità con cui affrontare adeguatamente e concretamente i percorsi in grado di prevenirli.

Il numero delle donne vittime di violenza sale purtroppo di continuo e, giorno dopo giorno, diventa un’emergenza. Basti pensare che in Europa una donna su tre ha subito violenza almeno una volta nella vita. La legislazione italiana non contempla la definizione di femminicidio inteso come un omicidio in cui l’appartenenza al genere femminile della vittima è causa essenziale e movente dell’omicidio stesso. Eppure le donne continuano a morire. Come emerso dai dati presentati dal Viminale a metà agosto e relativi ai 12 mesi precedenti, in Italia sono stati oltre 130 gli omicidi commessi ai danni delle donne.

Stragi spesso annunciate e troppe volte sottovalutate, a volte avvenute per mano di un uomo, un compagno, un familiare. Come dire che la violenza non ha confini ma ha le chiavi di casa. Alla violenza più estrema, quella che porta alla morte, si aggiungono poi varie altre forme di fenomeni violenti, non per questo meno vili o meno gravi: la violenza sessuale, i maltrattamenti in famiglia, le percosse e, infine, lo stalking, che tende a ridurre la vittima in uno stato di ansia e angoscia attraverso atti persecutori e, in alcune circostanze, anche fisici.

Dati Istat alla mano, nel 2015 oltre 3 milioni di donne sono state vittime di stalking, numeri parziali visto che molti casi non vengono denunciati per la ‘paura’, la ‘vergogna’, il ‘senso di frustrazione’ e la complessità di gestire le patologie della vita familiare all’interno delle quali spesso si verificano gli atti persecutori. Un bollettino di guerra molto pesante e quasi quotidianamente presente sui giornali, una mattanza alla quale occorre mettere la parola fine.

A Roma la situazione è decisamente grave, come testimoniano anche i fatti di cronaca degli ultimi giorni.

Secondo i dati forniti dalla Questura nel 2017 il numero delle violenze sessuali è  pari a 220, quasi 20 stupri al mese solo nel Comune di Roma. Il dato è ancora più terribile se paragonato agli anni precedenti: le violenze sono state 184 nel 2016 e 187 nel 2015, un aumento del 20% che diventa del 33% nei casi in cui le vittime sono minori di 14 anni. Nel 2017 sono stati 12 gli stupri subiti da adolescenti, 9 l’anno prima e 7 nel 2015.

«Nei mesi scorsi ho presentato al sindaco e alla Giunta alcune interrogazioni finalizzate a monitorare i risultati raggiunti dall’istituzione di telecamere per la sicurezza di aree particolarmente rischiose o di una tariffazione “dedicata” che consenta alle donne, nelle fasce orarie notturne, di servirsi del servizio taxi. Come donna e come rappresentante del mondo delle istituzioni credo, infatti, che sia assolutamente doveroso da parte della politica affrontare con coraggio e determinazione la questione della violenza sulle donne, piaga sociale mai sopita», ha detto Rachele Mussolini, consigliere capitolino della Lista Civica Con Giorgia.

«E’ indispensabile, in tal senso, disegnare un sistema integrato di politiche pubbliche orientate in chiave preventiva alla salvaguardia e alla promozione dei diritti umani delle donne, al rispetto della loro dignità e alla tutela dei figli, ma anche potenziare le forme di assistenza, sostegno e protezione delle vittime a 360 gradi» , ha concluso il consigliere.

Particolarmente significativi gli interventi di alcuni dei maggiori esperti in diritto di famiglia e diritto della persona: gli avvocati Daniela Missaglia, Anna Pettene e Marcello Melandri, i magistrati Giuseppe Buffone, Valerio De Gioia e Vincenzo Barba. Insieme a loro prenderanno parte ai lavori anche il neurologo e psichiatra forense Stefano Ferracuti e la giornalista Antonella Delprino.

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