La questione cave ad Anguillara, tra corsi e ricorsi, ha impattato negli anni con varie amministrazioni comunali. Finora a nulla è valsa l’opposizione. Per la nuova cava in località Quartaccio il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Inerti Nazionali srl che di fatto autorizza dopo vari anni il via libera all’impianto. In questi giorni si stanno intensificando i controlli e sta nascendo un nuovo Comitato Cave nelle aree interessate nel triangolo Colle Sabazio, via di Tragliatella e Spanora che oltre alla nuova cava al Quartaccio di circa 50 ettari contesta l’ampliamento di quella coltivata dalla Area Basalti. Su questa tematica Ecolagodibracciano.it ha intervistato il consigliere Sergio Manciuria, molto attento e presente anche in questo ambito.
Consigliere Sergio Manciuria, Sembra una lotta contro i mulini a vento. Secondo lei cosa si può fare ancora?
La lotta sicuramente è ardua ma ciò non distoglie dall’obiettivo primario: comprendere se vogliamo una città a vocazione turistica che sappia valorizzare le peculiarità storico,culturali e agroalimentari oppure con il silenzio sempre più assordante, relegare il territorio sabatino in un mega comprensorio per lo sfruttamento indiscriminato del basalto. Non parlerei di mulino a vento ma di una lobby vera e propria che con la complicità di una legge regionale spesso impone agli enti locali volontà sovraordinate cavandosela con due spicci di danno ambientale. Io ho indicato la strada della revoca contemplata dalla stessa norma ma qui ci vuole una chiara posizione tanto da parte di Zingaretti quanto di Pizzigallo. Basta che uno dei due nicchi e la frittata è servita. Poi ci sarebbe la decadenza in virtù del mancato adempimento oggetto di convenzione.
Lei in un recente comunicato ha osservato come questo sfruttamento sottragga terra ad agricoltura e pastorizia praticata in loco, quali alternative propone?
Sul territorio di Anguillara in questo momento insistono su aree agricole coltivazioni di basalto per oltre 35 ettari il cui orizzonte è minimo al 2026 salvo proroghe e ampliamenti. Mi sembra questa già di per sè un dato sufficiente per dire basta, come politicamente in misura unanime avvenuto in passato, per dire basta allo sfruttamento indiscriminato del nostro agro. Se poi aggiungiamo questo ulteriore scempio di 20 ettari iniziali con potenzialità di ampliamento sino a 50 a ridosso di eccellenze come Gennargentù, Adriani, la fabbrica di Cioccolato e le coltivazioni del broccoletto dop, Anguillara può tranquillamente mutare lo slogan del compianto Sindaco Montori sostituendo i laghi con cave visto anche la concomitante azione di Acea. Le alternative proposte sono rendere quelle aree riservate all’agricoltura biologica e di origine controllata. Se vogliamo rappresentare un eccellenza turistica e di prodotti ergo-gastronomici bisogna dimostrarlo con i fatti e non a parole.
La sentenza del Consiglio di Stato che annulla quella del Tar del Lazio sostanzialmente ribadisce che l’area del Quartaccio non ha né vincoli archeologi, né di rispetto rispetto a corsi di acqua pubblica. Non ritiene che nella fattispecie ci sia stata una carenza di istruttoria da parte degli enti preposti al controllo?
Nel ricorso prodotto al Consiglio di Stato cosi come al TAR Lazio sono stati elencati tutti gli elementi per definire l’istruttoria regionale gravemente carente. A questo c’è da aggiungere che la stessa determina quanto la convenzione comunale stabilivano delle prescrizioni precise e chiare per porre inizio ai lavori pena la decadenza. Di recente come allora, ho prodotto a mie spese perizie giurate di professionisti che grazie alla tecnologia del drone utilizzato hanno attestato il mancato adempimento addirittura dal 2016. Posso rispettare le sentenze ma di fronte all’evidenza delle tematiche sollevate in sede di dibattimento rimango sinceramente basito.
Cave e inquinamento acustico, ci sono che lei sappia studi al riguardo?
Un connubio tutto italiano. In realtà chi presenta un progetto di coltivazione della cava assevera tutti studi di parte (geologico, acustico ecc) dove la Regione si limita solo a prenderne atto. Sarebbe da chiedere ai residenti a ridosso di tale sfruttamento minerario se sono indenni da inquinamento acustico, sciame sismico e da polveri sottili. Questo non significa che le precauzioni di legge non vengano intraprese da parte degli imprenditori del settore ma far utilizzare contemporaneamente ettari ed ettari di territorio consente ad alcuni di loro di abbassare le maglie di sicurezza ambientale. Per questo rimango dell’idea che solamente dopo aver esaurito una cava e ripristinata si possa concederne una nuova.
Come vede la costituzione di un Comitato Cave?
Credo sia utile non sentirti soli in questa battaglia: ad horas vedo un’apatia generale intorno al problema fatta eccezione per i diretti interessati e il Consigliere Emiliano MINNUCCI che ringrazio per il suo impegno. Mi auguro sia frutto esclusivamente dell’emergenza sanitaria e presto tutto il quadro politico sabatino affronti con determinazione questo aspetto deleterio per l’immagine di Anguillara.
Cosa chiede di fare all’amministrazione comunale?
Ho già presentato un esposto per evidenziare gli elementi di decadenza della convenzione e grazie alla collaborazione del Segretario Generale TEDESCHI avviato la procedura di accertamento che mi auguro si concluda molto presto. Tra l’altro mi è stata confermata l’invalidità della polizza a garanzia del ripristino ambientale in quanto la compagnia assicuratrice risulta in fallimento e guarda caso il contraente non si è posto mai il problema di sostituirla a tempo debito. In pratica abbiamo rischiato di avere un’altra cava abbandonata a cielo aperto (ex MIRI a Colle Sabazio) se non fosse che qui i lavori fortunatamente non sono mai iniziati.
Quando sarà discussa la mozione che ha presentato?
I termini sono scaduti abbondantemente ma non ho alzato “polveroni mediatici” in quanto di comune accordo con il Presidente del Consiglio Comunale DE CAROLIS si è deciso di organizzare un’assemblea aperta agli interventi del pubblico e dei consiglieri regionali che riterranno opportuno appoggiare questa battaglia. Fiducioso nel mantenimento della colorazione gialla, per tale assemblea consiliare l’auspicio è che possa svolgersi entro la prima quindicina di marzo. Per favorire la massima partecipazione con le dovute precauzioni ho chiesto che avvenga di sabato, ad invito dei rappresentanti e associazioni e presso l’ex Consorzio Agrario dove il distanziamento è sicuramente garantito rispetto alla sala istituzionale sita nel Palazzo Baronale.
Esiste secondo lei una lobby dei cavatori con buona mano in Regione Lazio?
Il termine lobby viene spesso associato a una sorta di massoneria dai lunghi tentacoli:come in tutte le attività produttive ci sono Imprenditori che rispettano rigorosamente la legge e ne traggono legittimo profitto dando posti di lavoro sul territorio e altri magari che sfruttano e poi lasciano alla collettività il peso del ripristino ambientale ( la cava ex Pennacchi – Miri è un dato di fatto) o peggio speculano in periodo di emergenza per trasformarle in discariche. Sicuramente la Regione tende troppo ad allargare le maglie e quando c’è da effettuare i controlli risulta evanescente . E’ ora di approvare un Piano Regionale con l’assenso preventivo obbligatorio degli enti comunali e subordinando le nuove cave alla chiusura e ripristino di quelle esistenti.
Graziarosa Villani
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