Si chiede il ritiro del punto all’ordine del giorno della seduta odierna alla Pisana
Ancora una volta il Consiglio Regionale del Lazio si appresta ad approvare un Piano Territoriale Paesistico Regionale del Lazio in spregio al Codice dei Beni Culturali, senza aver completato l’attività di verifica ed adeguamento del PTPR adottato nel 2007 e svolta congiuntamente con il Mibact nel 2014 e 2015 dopo Protocollo d’intesa sottoscritto con il Mibact in data 11.12.2013, attività che si è arrestata dopo il Verbale di condivisione sottoscritto in data 16.12.2015.
Eppure la Corte Costituzionale con sentenza n. 240 del 17.11.2020 ha già annullato il PTPR approvato dal Consiglio Regionale il 2 agosto 2019 in modo unilaterale senza prima si fosse giunti ad un PTPR verificato ed adeguato, condiviso dal Mibact attraverso un Accordo sottoscritto da Regione e ministero prima dell’approvazione regionale.
La Regione Lazio a guida Zingaretti persevera negli errori già fatti, e lascia fuori di ogni tutela, in modo assolutamente paradossale, il centro storico di Roma, patrimonio Unesco.
Non vogliamo che alla Pisana oggi si dia sostegno alle lobby dei costruttori. E’ compito della la politica, ad avviso di Italia Nostra Lazio, contemperare tra i vari interessi in campo, cultura, paesaggio, economia, salute.
Il Consiglio regionale del Lazio sta in queste ore attuando un colpo di mano – si pensi che il PTPR non recepisce nemmeno tutti i vincoli culturali ed archeologici esistenti – approvando un PTPR “immodificabile” senza tener fede agli stessi propri impegni assunti nel 2013 e nel 2015.
Italia Nostra Lazio si appella al presidente regionale Nicola Zingaretti, al Presidente del Consiglio regionale del Lazio Marco Vincenzi e all’Assessore regionale all’Urbanistica Massimiliano Valeriani affinché facciano un passo indietro ritirando il punto all’ordine del giorno della seduta odierna del Consiglio regionale riguardante l’approvazione del PTPR, per sanare successivamente le criticità derivanti dal mancato completamento dell’attività di coopianificazione congiunta con il Ministero della Cultura.