Prosegue, nell’anfiteatro romano di Sutri, la prestigiosa rassegna Teatri di Pietra, con un cartellone in cui si fondono, in una felice koinè espressiva, canto vocale, balletto e danza indiana, commedia, musica e teatro danza con la straordinarietà del luogo e del paesaggio.
La programmazione della prossima settimana inizia giovedì 18 luglio con Elena Donna, Madonna, Strega, Puttana portata in scena dal CTM Centro Teatrale Meridionale
“La figura di Elena, che la leggenda comune ci rappresenta come un’eroina adultera e traditrice, con Euripide è soggetta a revisione diventando un’eroina virtuosa oltre che bella…..In questa riscrittura la versione euripidea diventa solo lo sfondo che permette di affrontare la figura della donna in rapporto sia con sé stessa che con il maschile. Elena usa consapevolmente il suo corpo e l’annessa sfera sessuale come strumento di potere in un mondo che vorrebbe decidere per lei. Essendo poi il sesso anche una fonte di piacere, l’autoerotismo assume un ruolo centrale nella caratterizzazione del personaggio….”
Si prosegue, venerdì 19 luglio, con Pluto o il dono della fine del mondo, di Anton Giulio Calenda tratto dal Pluto di Aristofane portato in scena dal Gruppo della Creta.
“Cosa succederebbe se tutti fossimo ricchi? E se a tutti fosse concesso ozio illimitato?
È su questa utopia che si gioca l’opera di Aristofane “Pluto”, che prende il nome da un Dio tanto poco spirituale, quanto assai utile e concreto. Il cieco Pluto, dio della ricchezza nel pantheon elenistico, viene rapito da Cremilo, contadino ateniese, affinché smetta di elargire ricompense ai malvagi e sofferenze agli onesti. Succederà nella vicenda, che, curata la cecità di Pluto, i soldi saranno bulimicamente distribuiti a tutti e che quindi lavorare diverrà inutile.—“
Sabato 20 è la volta di Ulisse Racconta Ulisse di Beatrice Monroy e Sergio Vespertino“Ulisse è arrivato alla corte dei Feaci, il grande viaggio, le grandi avventure alle spalle. Adesso nel mondo incantato di Alcinoo dove l’ha accolto Nausicaa, lui ha un solo obbiettivo essere trasportato a casa da una delle navi magiche di quel popolo caro a Poseidone…… Nell’ultima parte, Ulisse non ha più voce è solo un puntino all’orizzonte, una vela latina, mentre da Itaca, guardando il mare e il padre di nuovo fuggito, ci parla Telemaco che ha il compito di riportare il regno di Itaca alla normalità dopo la grande strage dei proci. Adesso Ulisse è un senza nome, lì sulla barchetta è un uomo in cerca di altri mondi, è l’avventura e la ricerca dell’intera umanità.
Infine, a chiudere, domenica 21 luglio, il Minuscolo Spazio Vocale con Cantami dodicetto vocale a cappella diretto da Filippo Stefanelli e Ludovico (Dodo) Versino
Il Minuscolo Spazio Vocale, che da sempre si misura con un repertorio estremamente variegato rifuggendo ogni limitazione di genere o argomento, ha deciso di onorare questo luogo sperimentando il percorso del racconto, scegliendo tre diverse storie da vivere attraverso i quadri sonori delineati dai pezzi eseguiti dalle sole voci: il racconto di un amore divino, che da sempre ha ispirato la musica corale, il racconto di un amore terreno e il racconto di un sogno, esperienze che ognuno di noi ha sperimentato.
Con il Patrocinio del Ministero della cultura Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’ Etruria meridionale
In collaborazione Comune di Sutri
Area archeologica di Sutri Via Cassia (Sutri/Viterbo) Inizio spettacoli: 21