Giuda

“Poggio di Giuda”. Così il nuovo nome del quartiere Poggio dei Pini di Anguillara. Le decine di pini sono oggetto di un intervento di abbattimento. Al loro posto dovrebbero essere piantumati alberi di Giuda. Il Comune di Anguillara è stato diffidato a procedere dal Comitato Salviamo gli Alberi. Ma la diffida non ha ricevuto alcuna risposta. La trasparenza è uno degli assenti di questa vicenda. L’ordinanza infatti non riporta nulla circa l’abbattimento degli alberi e indica solo una “messa in sicurezza”. L’istruttoria mancherebbe poi di una perizia o almeno questa mancherebbe agli atti. Andando a costituire un viale alberato di pini, appunto, ormai da decenni le alberature potrebbero aver avuto il riconoscimento di alberature storiche. Secondo una perizia citata dal Comitato gli alberi sono sani. Ma è mancata la manutenzione. Ma chi avrebbe dovuto procedere negli anni? Quello che è certo è che si tratta di un abbattimento importante che non potrebbe essere effettuato senza un coinvolgimento della popolazione tutta e non solo, semmai fosse stato fatto, dei frontisti dell’area i quali, peraltro, non hanno preteso negli anni che fosse effettuata una adeguata manutenzione delle alberature. Del resto le motoseghe stanno lavorando molto ad Anguillara. 

Ma il Comune sugli alberi viola la legge. Non c’è traccia infatti dell’attuazione della normativa che prevede l’obbligo di piantumazione di un albero per ogni nuovo nato o adottato ad Anguillara. Che fine ha fatto poi l’intervento finanziato col progetto Ossigeno che prevedeva la piantumazione di alberi ed uno specifico patto di collaborazione?  Secondo la Regione Lazio ad Anguillara “Nel corso del 2021, grazie al progetto Ossigeno, sono stati realizzati interventi urbani eterogenei presso le aree verdi delle zone residenziali periurbane. Per la realizzazione di questo progetto sono state piantate:

  • 30 Leccio (Quercus ilex)
  • 20 Acero campestre (Acer campestre)
  • 200 Viburno (Viburnum tinus)
  • 150 Agazzino (Pyracantha coccinea)
  • 20 Orniello (Fraxinus ornus)
  • 250 Tiglio nostrano (Tilia platyphyllos)
  • 50 Biancospino (Crataegus monogyna)
  • 150 Bagolaro, Spaccasassi (Celtis australis)
  • 150 Pioppo nero (Populus nigra).

Qualcuno li ha visti?

Anguillara perderà i suoi pini. Al loro posto tanti piccoli Giuda che non ci risulta siano essenze autoctone. Gli alberi di Giuda sono infatti originari dell’Asia Minore e del Mediterraneo orientale. Inoltre questi alberi potrebbero causare nuovi problemi. Sono infatti soggetti all’assalto di parassiti che generano una sostanza collosa “molto fastidiosa”. Si veda al riguardo la risposta di Giardinaggio.it.

Graziarosa Villani

Risposta : Colla da Albero di Giuda

Gentile Nadia,

i cercis siliquastrum (albero di Giuda) sono alberelli di media grandezza, o grandi arbusti, a foglie caduche, con una bellissima fioritura a fine inverno, quando l’albero è ancora senza foglie; ogni anno, puntualmente, non appena le minime si innalzano, e le foglie cominciano a svilupparsi, sulla pagina inferiore delle foglie di cercis si annidano piccoli parassiti; generalmente si tratta di psille, ovvero di minuscole mosche, che nei primi stadi di vita si fermano sulla pagina inferiore delle piante, di cui succhiano la linfa. Il residuo metabolico di questi insetti sono fastidiose goccioline di melata, che talvolta appaiono anche dure al tatto, ed appiccicosissime. Purtroppo questi insetti sono abbastanza difficili da debellare, anche perché gli adulti svernano tra le pieghe del legno dell’albero, e quindi, quando notiamo le goccioline di melata, significa che tali adulti hanno già deposto le uova, e queste si sono già schiuse; quindi il problema principale sta nel fatto che quando ci rendiamo conto della presenza di insetti sul nostro cercis, è già avvenuta una specie di invasione e quindi dobbiamo già lottare con una grande popolazione di insetti, e non con i primi pochi esemplari. Oltre a questo, spesso l’utilizzo di insetticidi ad ampio spettro in giardino, causa la mancanza di insetti predatori, che potrebbero già da soli aiutarci a contenere le larve e le neanidi di psilla. In genere si utilizza semplicemente del sapone molle, con cui si prepara una soluzione di lavaggio per le foglie; capisco però che trattandosi di un alberello con grandi foglie e folta chioma, il lavaggio non sia né facile, né risolutivo, in quanto diviene assai difficile far allontanare tutti gli esemplari che lo popolano. Si potrebbero utilizzare insetticidi biologici, a bassa carenza, mescolati volendo a olio bianco; in sostanza l’olio scioglie la patina cerosa sugli insetti, permettendo all’insetticida di colpirli; oltre a questo, l’olio bianco permette all’insetticida di aderire alle foglie, fungendo per qualche tempo da barriera alla presenza di altri insetti. Chiaro che, per rendere più semplice l’operazione, è abbastanza utile pensare di potare l’alberello, che del resto ha già fiorito, accorciando di circa un terzo tutti i rami, e rendendo così di minore entità il numero di insetti presenti sulla pianta.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.