L’incognita treni minaccia come una spada di Damocle la già difficile vita del popolo della Fl3 per i quali si annuncia un’estate da panico. Nonostante le sollecitazioni ancora non sono giunte risposte chiare da Rfi dopo l’annuncio choc della chiusura estiva. La mobilitazione sta montando di giorno in giorno. Il 9 marzo ad Anguillara i circoli Pd del lago hanno indetto una assemblea aperta all’Hotel Massimino di Anguillara.
Esplicito e concreto Andrea Ricci dell’Osservatorio Regionale sui Trasporti.
“Riteniamo – dice Ricci – che sia necessario verificare in tutti i modi la possibilità di effettuare i lavori quanto più possibile in notturna ed in pendenza di esercizio. Gli utenti ed i pendolari non hanno alcuna fretta che si finisca un mese prima o un mese dopo questa fase di attivazione del sistema Ertms, ma questo è solo un problema industriale. L’Osservatorio è a disposizione a confrontare comunque le soluzioni per la gestione delle sostituzioni che siano comunque necessarie grazie all’esperienza degli ingegneri del suo comitato tecnico scientifico ed al suo rapporto con i pendolari, che non possono solo essere considerati terminali di un’informazione a giochi fatti. Siamo molto contenti – dice ancora Ricci – di aver accelerato la conoscenza nei cittadini della situazione in modo da consentire un dibattito più tempestivo e partecipato possibile”. All’assemblea si parlerà anche dello scippo dei fondi del tanto atteso raddoppio dei binari. “Cercheremo – commenta l’esponente Pd Emiliano Minnucci – di fare il punto sulla vera e propria notizia bomba che ha gettato nel panico alcune decine di migliaia di pendolari: Rfi ha annunciato tre mesi di stop – dall’11 giugno all’11 settembre – alla linea per interventi di innovazione tecnologica, da Cesano a Viterbo. Una vera e propria mazzata per chi utilizza in modo costante il trasporto su ferro. Il tutto, va detto, senza che ci sia nessunissima certezza sulle misure che si intenderanno prendere per ridurre i disagi, a partire dall’utilizzo di autobus sostitutivi. Contestualmente – annuncia Minnucci – cercheremo di rilanciare il dibattito e la mobilitazione sul progetto di raddoppio della linea Roma San Pietro- Cesano- Viterbo nella tratta Cesano- Vigna di Valle, per cui vennero stanziati i fondi del Patto per il Lazio del 2016, per un importo pari a 244 milioni di euro, ad agosto scorso ridotti dal governo alla cifra simbolica di 10 milioni di euro”.