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Passione di Cristo. Intervista a Rione Monti “Bracciano senza da due anni”

Risponde a questa intervista il Presidente dell’Associazione Rione Monti, Alessandro Patricelli.

Quest’anno la storica rappresentazione della Passione di Cristo, fiore all’occhiello del Rione Monti, non si terrà causa Covid. Poteva essere l’occasione per farne un docu-film mettendo insieme brani delle varie edizioni. Ci avete pensato?

Purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, questo sarà il secondo anno consecutivo senza la rappresentazione storico teatrale della Passione di Cristo. L’ultima, ovvero la XLIV^ edizione, è stata svolta durante la serata del 19 aprile del 2019.

Soffriamo di questa situazione come del resto ne soffre tutto il mondo della cultura e dello spettacolo, con la speranza che presto si possa tornare alla normalità abbiamo pensato di celebrare la forzata assenza con la condivisione di un film, per molti inedito, registrato tra il 1993 ed il 1996.

Nel corso della serata del Venerdì Santo, il 2 aprile 2021, tale film verrà trasmesso in diretta streaming sulla nostra pagina FaceBook “Rione Monti Bracciano” in contemporanea con quella dei nostri amici di ““Radio Dream of the Night””, che collaborano alla riuscita di questo evento. Se mi posso permettere vi mostro il link https://fb.me/e/1l8BYZfal

Vogliamo con questo premiare lo spirito volenteroso e creativo di chi ci ha preceduto con il desiderio di tornare ad organizzare eventi con lo stesso entusiasmo, nel rispetto della tradizione e dei valori che contraddistinguono la nostra storica associazione.

Avevate fatto delle prove?

No, la nostra organizzazione prevede un lungo periodo di prove prima della manifestazione e non ci sono state le condizioni sociali per permetterle.

Chi avrebbe interpretato i ruoli di Gesù, Ponzio Pilato e Barabba?

Sostanzialmente sarebbero stati confermati i personaggi dell’ultima edizione, con la regia di Domenico Loffreda e nella parte di Gesù Lorenzo Parruccini. Per il resto ci tengo a sottolineare che noi siamo una grande squadra, ogni ruolo è fondamentale sia il personaggio che il tecnico. A questa domanda dovrei rispondere nominando tutto il cast dei partecipanti.

Quanti figuranti avreste impiegato e quanti cavalieri?

Partecipano circa 150 fra personaggi principali, figuranti, cavalieri ed una squadra tecnica di 50 persone. Sicuramente uno dei momenti di massima aggregazione della realtà braccianese. Tante persone, provenienti dalle direzioni sociali più disparate, lavorano fianco a fianco per il raggiungimento di uno scopo comune: il miglior risultato. Tutti i collaboratori sono volontari e non percepiscono nessun tipo di compenso o rimborso.

Puoi raccontare quale organizzazione che si cela dietro questa storica rappresentazione?

Semplicemente l’associazione Rione Monti, nata nel 1966 e da sempre attiva nel territorio e nella cultura del paese.

Un po’ di storia. Quando nacque l’evento e finora c’erano mai stati annullamenti?

Nasce nel 1976 per volontà di un gruppo di amici di Bracciano che decide di realizzare una rappresentazione storico-religiosa della “Passione di Cristo”. Si rivolgono al Rione Monti, che accetta di supportare tecnicamente ed economicamente la manifestazione. Sedici personaggi, 3 tecnici, pochi mezzi ma tanto entusiasmo, tanta voglia di far bene. Nasce così, quasi per gioco, quella che diventerà una delle tradizioni più durature ed affermate di Bracciano. Ad esclusione di questo periodo di chiusura dovuto alla pandemia non ci sono mai stati annullamenti.

Fondamentale per il vostro evento che raduna in genere migliaia di persone la collaborazione dell’amministrazione Odescalchi che mette a disposizione gli spalti del castello che diventano il Golgota per la Crocifissione. Quali sono gli accordi generalmente?

La prima concessione del sito della crocefissione ci venne data da don Livio Odescalchi, con il quale si era instaurata una grande e reciproca collaborazione, tanto che scherzando ci diceva sempre “il castello è del Rione Monti però non potete venderlo”.

Un grande ringraziamento lo rivolgiamo alla Principessa Maria Pace Odescalchi che negli anni a seguire ha voluto fortemente questa continuità.

L’arricchimento scenico offerto dalla cornice del castello Orsini-Odescalchi, imponente sfondo della Crocifissione è basilare per la perfetta riuscita dell’evento. Fondamentalmente siamo riconoscenti ed orgogliosi per questo privilegio che ci viene concesso.

La forza della vostra organizzazione è quella di possedere costumi e scenografie. Quanto materiale avete?

Ci possiamo permettere di allestire l’intera scenografia e la costumistica di tutto il cast. La nostra forza è stata la costanza e la volontà di migliorare senza perderci d’animo, con un impegno costante di soci e collaboratori, d’altronde Roma non è stata costruita in un giorno.

Tradizione e nuove generazioni. Riuscite a coinvolgere i giovani nella vostra attività?

I giovani sono fondamentali, il cambio generazionale è alla base della vita associativa, siamo felici di coinvolgerli ed allo stesso tempo fieri della loro partecipazione, in tutti i nostri eventi.

In passato avete ottenuto dei contributi. Quest’anno qualche ente vi ha dato dei sostegni?

Abbiamo usufruito di sostegni in passato e ringraziamo l’attuale amministrazione per quanto ci è stata vicina. Un grazie infinite va anche alle innumerevoli attività commerciali che da sempre ci sponsorizzano. Nel corso di quest’anno non è arrivato alcun sostegno, d’altronde non è stato possibile fare reale una programmazione.

Grazie per questa intervista ed un cordiale saluto a tutti i lettori dal presidente dell’associazione Rione Monti,

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