Ormai mancano 10 mesi alla fine del mandato dell’amministrazione Tondinelli-Testini, ed è arrivato il momento di iniziare a fare un bilancio del periodo che abbiamo vissuto. Anche se ci siamo soffermati più volte sul tema, non possiamo far altro che tornare a parlare della tanto osannata trasparenza, cavallo di battaglia durante la campagna elettorale di quattro anni fa del sindaco Tondinelli, al tempo paladino della giustizia e sostenitore del “Panopticon“.
Ogni giorno, infatti, rimaniamo sempre più stupiti da una amministrazione miope, che consapevolmente esclude la cittadinanza da ogni scelta. Ma, procediamo con ordine.
Primo esempio del disinteresse dell’amministrazione Tondinelli-Testini per la voce dei cittadini è l’eliminazione dei comitati di quartiere e di frazione, che permettevano la partecipazione attiva di tutti i residenti e un rapporto diretto con le istituzioni, attraverso il quale proporre idee o segnalare problematiche. Non solo, infatti, i cittadini sono stati esclusi anche dalle commissioni consiliari. E non basta affermare che si può fare, che le commissioni possono essere costituite anche dai soli consiglieri comunali. A nostro avviso si tratta semplicemente di scelte politiche… sbagliate!
“La riservatezza” e il muro di gomma creato dall’amministrazione Tondinelli-Testini Inoltre gli stessi consiglieri comunali sono stati limitati nell’esercizio del loro mandato istituzionale e sono costretti a scontrarsi quotidianamente con “la riservatezza” e il muro di gomma creato dall’amministrazione Tondinelli-Testini.
Quello che fino a qualche tempo fa era il paladino della giustizia e della legalità, infatti:
- Ha permesso che venisse cambiato il regolamento dell’accesso agli atti, eliminando il termine di 7 giorni entro il quale gli uffici comunali dovevano rispondere alle richieste dei consiglieri.
- Ha permesso che venisse istituito un protocollo riservato all’interno dell’ente per secretare l’oggetto dei protocolli ritenuti sensibili.
- Ha permesso che venissero oscurati gli atti amministrativi (delibere di Giunta, di consiglio, determine e ordinanze) dopo soli 15 giorni dalla loro pubblicazione sull’Albo Pretorio. Tanto dura la pubblicazione degli atti sul sito del Comune di Bracciano, negando, o comunque limitando, il diritto all’informazione dei cittadini.
- Ha approvato con delibere di Giunta di indirizzo -e quindi senza il parere delle aree tecniche- l’affidamento di incarichi, decidendo direttamente la società o il professionista (si pensi alla delibera con cui è stato affidato il servizio a Radio Radio per un importo di 39.500 euro, oppure a quello con cui la Giunta impegna circa 22.000 euro a favore della società WayMedia s.r.l. per l’affissione di manifesti per le “vacanze quasi romane” per l’affissione di manifesti per le “vacanze quasi romane” e, solo dopo, l’area verifica la sussistenza dei requisiti).
- Ha permesso che venisse revocato l’incarico di addetto stampa ad un professionista selezionato da una commissione costituita da dipendenti comunali, per poi decidere che quell’incarico dovesse essere conferito direttamente ad una associazione (tale Agensal) che neppure aveva partecipato all’avviso pubblico. L’incarico non spettava forse al professionista arrivato secondo in graduatoria?
- E’ rimasto in silenzio quando, durante un corso di formazione dei dipendenti, nel bagno adiacente alla sala consiliare, è stata rinvenuta una pistola carica, verosimilmente di proprietà di un assessore della sua Giunta.
- Ha gestito la pubblicazione dei Consigli comunali su Youtube in maniera alquanto discutibile, pubblicandone alcuni e tenendo da parte altri.
Insomma, ha gestito il potere chiudendosi nel palazzo comunale, senza dare la possibilità ai cittadini di partecipare.
Come peraltro ampiamente dimostrato con la chiusura del centro storico, improvvisata a estate inoltrata e senza alcun coinvolgimento preventivo dei residenti. Non ci venga a dire che per coinvolgimento si intende un semplice quanto banale sondaggio Facebook.
La differenza tra un’amministrazione trasparente e un’amministrazione opaca è proprio questa: la prima decide insieme ai cittadini, la seconda decide e basta.
Partito Democratico Bracciano