Tra gli interpreti di “Parata di stelle” anche il grande tenore Fabio Armiliato. Prosegue con successo la manifestazione organizzata con contributo della Presidenza del Consiglio regionale del Lazio
“La lirica è un bene incredibilmente straordinario, credo che la forza del bello sarà una guida incredibile per riconquistare quella libertà della quale abbiamo veramente tanto bisogno”. Così il tenore Fabio Armiliato sottolinea il valore dello spettacolo lirico, un patrimonio da conservare e trasmettere alle nuove generazioni. Assieme a colleghi di chiara fama, Armiliato, sarà protagonista dell’evento “Parata di stelle”, terzo appuntamento ad ingresso libero della manifestazione “Nobili Arti in Nobili Terre in Musica 2024” in programma domenica 5 maggio alle 19 alla chiesa Santa Maria Assunta nel centro storico di Anguillara, sul lago di Bracciano.
Ideata dalla Claudia Biadi Music Academy ed organizzata dal Comune di Anguillara, Pro Loco Anguillara col
Pensata per divenire un appuntamento annuale ed interdisciplinare per esaltare le varie discipline artistiche, Nobili Arti in Nobili Terre in Musica 2024, prosegue tra il consenso del pubblico.
“Amarilli Nizza, grandissima amica e collega – commenta Armiliato – sta facendo un lavoro straordinario e spero che possa andare avanti col sostegno delle realtà sul territorio. Credo che il nuovo nasca proprio da queste attività”. Dopo il lago di Bracciano, il tenore che è stato tra le altre cose interprete anche di un film di Woody Allen, sarà al Salone del Libro di Torino per presentare il 9 maggio la sua autobiografia “Una vita in canto” (L’Alchimia della Voce) per l’editore genovese De Ferrari. “L’ho scritto – anticipa – nel tempo raccontando – attraverso la mia esperienza, la mia carriera e tanti aneddoti – anche la storia del nostro Paese a cavallo dei due secoli. Ci sono riflessioni sulla vita, sul canto, sul mondo, sulle mode. È importante – aggiunge – aiutare i giovani soprattutto a innamorarsi dell’opera, a riappropriarsene come un bene incredibilmente straordinario sia di crescita individuale, ma anche potenzialmente di lavoro”.
“Parata di stelle” alla Chiesa di Santa Maria Assunta
Della Chiesa di Santa Maria Assunta, posta in cima al promontorio che si affaccia sul lago di Bracciano, le informazioni precedenti agli interventi di rifacimento settecenteschi, che hanno conferito alla struttura l’aspetto attuale, sono scarse e frammentarie. Derivano, in massima parte, dalle relazioni delle visite pastorali del vescovo della Diocesi di Sutri e Nepi. La relazione del 28 gennaio 1574 descrive l’Altare del Crocifisso, il Fonte Battesimale, l’Altare del S. Rosario e il Cimitero. Risalgono al ’500 anche l’affresco che si trova nella parte superiore del vecchio catino della navata sinistra e quello rinvenuto sul muro perimetrale nell’andito di accesso all’organo. I restauri del Settecento portarono ad una quasi completa riedificazione della chiesa secondo il progetto dell’architetto Nicola Lorenzo Piccioni che prevedeva la quasi completa demolizione della chiesa a tre navate e l’addizione di due ali di cappelle laterali. Vennero demoliti la sagrestia, l’oratorio ed alcuni ambienti annessi. Il campanile, già pericolante perché colpito nel 1729 da un fulmine, fu demolito e ricostruito di dimensioni maggiori in una posizione diversa determinando un asse tra la Collegiata e la porta monumentale. Alla morte dell’architetto Piccioni successe nella direzione dei lavori l’architetto Giuseppe Scaturzi. La chiesa venne consacrata nel 1794. La facciata restò allo stato di muratura rustica. Solo nel 1888 la commissione per la costruzione della facciata, scelse il disegno dell’architetto Antonio Jacometti figlio dello scultore Ignazio, direttore dei Musei Pontifici. Il progetto Jacometti di stile neoclassico venne realizzato in stucco con finitura di marmo e gesso. Nel 1972 la chiesa venne chiusa per importanti lavori di consolidamento statico della Rupe. Rimase chiusa fino al 1988 quando le donne del paese con “un’azione di forza” entrarono nella chiesa-cantiere ripulendola dai calcinacci. Solo il 15 agosto del 1992 come riporta un articolo della studiosa Angela Zucconi “per la festività dell’Assunta”, la chiesa “è stata solennemente e definitivamente aperta al culto”. Ulteriori lavori di restauro vennero conferiti nel 1999 dal parroco all’ingegnere Alberto di Battista. In occasione del grande Giubileo del 2000 venne inoltre stanziato un miliardo di lire per i lavori di restauro della facciata. L’imponente pala d’altare è di Girolamo Muziano (1532-1592). Di grandi dimensioni raffigura l’Assunzione della Vergine. Venne eseguita dal pittore in circostanze ancora non chiare intorno alla metà degli anni Settanta del XVI secolo. Sull’opera del Muziano si segnala la recente ricerca documentaria di Marta Giannini. La chiesa di Santa Maria Assunta conserva inoltre il quadro della Madonna di Roccamaggiore, al quale gli anguillarini si votarono rientrando in paese, il 15 maggio 1497, dopo la cacciata ordinata dal principe per non aver opposto resistenza alle truppe papaline comandate da Juan Borgia, figlio di papa Alessandro VI- al secolo Rodrigo Borgia – e fratello di Lucrezia e Cesare. A questa opera è ispirato il Gonfalone del Comune di Anguillara. La realizzazione del quadro si fa risalire al secolo XV ad opera di un autore di scuola viterbese rimasto ignoto. Così la descrizione del quadro in un’antica descrizione: “pittura su tavola che rappresenta la Madonna col Bambino. Sul fondo oro è dipinta la Vergine col divino Figliolo. La Madonna veste pallio turchino. All’altezza del ginocchio la figura è tagliata dalla rappresentazione della porta della città con i suoi merli ghibellini”. Il quadro fu oggetto di varie vicissitudini. Nella notte tra l’11 e il 12 novembre 1964 venne rubato da ignoti assieme ad un altro dipinto raffigurante Sant’Anna. Il quadro venne rinvenuto il giorno seguente il furto, ridotto in mille pezzettini, sul ciglio di una strada. Dopo un restauro effettuato dal professor Gianluigi Colalucci il quadro della Madonna di Roccamaggiore venne ricollocato sull’altare in fondo alla navata di destra della chiesa. Da segnalare inoltre, all’interno della chiesa di Santa Maria Assunta, il prezioso organo, l’unico che si ricordi realizzato ex novo nel 1790 dal grande organaro Domenico Alari come evidenziato dalle ricerche effettuate dal maestro Armando Carideo. Lo strumento è stato restaurato ad opera dell’organaro fiorentino Riccardo Lorenzini alla fine del secolo scorso grazie anche ad una raccolta di fondi tra gli anguillarini, promossa e sostenuta anche dall’Associazione Culturale Sabate. L’organo venne smontato e portato in laboratorio nella primavera del 1993 e rimontato nel febbraio 1995. L’organo Alari, lodato anche da Luigi Celeghin, è stato al centro, negli anni, di varie rassegne e di concerti organistici.
Amarilli Nizza – Soprano
Giovanissima vince il concorso Mattia Battistini e debutta al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti quale protagonista nell’opera Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Nel 2001, dopo una serie di esperienze giovanili, inizia la sua carriera sulle scene internazionali. La vocalità duttile e autorevole, sorretta da una tecnica di canto solida e raffinata, il fraseggio sfumato e le notevoli capacità di interprete le consentono di affrontare un vasto repertorio di opere. Doti che accompagnate da una notevole presenza scenica le hanno permesso di affermarsi nei più prestigiosi Teatri e Festival operistici internazionali quale soprano tra i più applauditi della sua generazione. Dall’arena di Verona, al Covent Garden di Londra, dal Liceu di Barcellona allo Staatsoper di Vienna, dal Deutsche Oper di Berlino al Ncpa di Pechino, Amarilli è considerata interprete di riferimento nel repertorio di Puccini e Verdi . I suoi ruoli spaziano da Aida a Tosca, da Butterfly a Lady Macbeth, da Manon Lescaut a Nabucco. Ben 54 sono i titoli in repertorio , affrontati ai massimi livelli con i più’ grandi direttori d’orchestra e registi del mondo quali i maestri : Metha, Oren, Bartoletti, Gelmetti, Zeffirelli, Bob Wilson, Pizzi , Vick etc etc . Numerosissimi i premi conseguiti nella sua lunga carriera tra cui si segnalano il Premio Puccini, il Premio Verdi , il Premio Giulietta, il Premio Pavarotti e il premio Oscar Music Award 2023. Amarilli è ospite fissa, dal 2008, nella trasmissione Applausi su Raiuno, condotta da Gigi Marzullo e ha partecipato a 6 puntate della trasmissione “ L’opera italiana “ prodotta da Rai 5 e condotta da Elio.
Eufemia Tufano – Mezzosoprano
Nata a Napoli ha intrapreso gli studi musicali nella sua città, conseguendo il diploma in musica barocca al Conservatorio San Pietro a Maiella. La sua versatilità musicale è confermata dalla assidua collaborazione con il Festival della Valle d’Itria a Martina Franca, dove ha interpretato Mosé in Egitto di Paisiello, Werther di Massenet, Siberia di Giordano, Pietro il grande di Donizetti, Semiramide di Meyerbeer, Achille in Sciro di Sarro, Hérodiade di Massenet, Re Lear di Antonio Cagnoni (1828-1896) in prima esecuzione assoluta. Dal debutto avvenuto nel 2000, anno in cui ha cantato nella Cenerentola a Siena e nel Jongleur de Notre Dame, e nella Carmen al Ravenna Festival; Nabucco (Fenena) per il Luglio Musicale Trapanese e La clemenza di Tito (Annio) nel Circuito Lirico Lombardo; nel Trittico pucciniano che ha inaugurato la stagione 2002 dell’Opera di Roma; la partecipazione successiva alla Cenerentola (San Carlo di Napoli), l’Italiana in Algeri (Opera di Roma) e Giulio Cesare di Handel (Comunale di Bologna) Negli ultimi anni vale la pena ricordare soprattutto la Rodelinda di Handel alla Konzerthaus di Vienna, Bellini – ultime luci di Marco Betta a Lecce, Nabucco (Fenena) a Cagliari, l’inaugurazione della stagione 2007 del San Carlo di Napoli come Meg nel Falstaff diretto da Jeffrey Tate. È ancora Fenena, nello stesso anno, all’Opera Royal de Wallonie di Liegi e, nell’estate 2008, nella ripresa di Nabucco all’Arena di Verona. Eufemia è molto impegnata anche sul versante liederistico e oratoriale, in un repertorio che spazia da Bach, Purcell e Scarlatti a Stravinsky, De Falla e Weill. Di particolare rilievo le sue Liederabend dedicate a Schumann, Wagner, Berg, Mahler e Strauss, la sua esecuzione di musiche di Berlioz, Spohr, Tchaikovsky e Respighi.
Fabio Armiliato – Tenore
Nato a Genova, ha studiato al Conservatorio “Niccolò Paganini” della sua città e qui ha debuttato giovanissimo nel 1984 come Gabriele Adorno nel Simon Boccanegra, cominciando una rapida carriera che lo ha portato ad affrontare i ruoli più importanti del suo registro vocale nei più prestigiosi teatri del mondo. Nel 1988 ottiene il primo grande successo internazionale al Festival di Wexford ne La Cena delle Beffe di Giordano, proseguendo con la sua partecipazione al “Ciclo Puccini” del regista Robert Carsen alla De Vlaamse Opera di Anversa, interpretando nelle stagioni dal 1990 al 1996 i ruoli principali in Manon Lescaut, Tosca, Fanciulla del West e La Bohéme. Al 1993 risale il debutto al Metropolitan Opera House di New York con Il Trovatore, teatro in cui tornerà in seguito con Aida, Cavalleria Rusticana, Don Carlo, la nuova produzione con la regia di Giancarlo Del Monaco del Simon Boccanegra diretta da James Levine e poi ancora Tosca, Carmen e Madama Butterfly. Nel 1997 ha anche partecipato al tour in Giappone del MET con Cavalleria Rusticana e Tosca. Nel suo lungo percorso artistico ha debuttato nel 1995 al Teatro alla Scala di Milano con il Mefistofele di Boito diretto da Riccardo Muti, ritornando successivamente con Madama Butterfly, Adriana Lecouvreur e Tosca e ha cantato in tutti i teatri più importanti del mondo quali l’Opéra de Paris, la San Francisco Opera, l’Opera di Chicago, il Teatro Real di Madrid, il Liceu di Barcellona, la Royal Opera House di Londra, la Deutsche Oper di Berlino, la NHK e il Bunka Kaykan di Tokyo, la Staatsoper di Monaco, Francoforte e Stoccarda, il Teatro Colon di Buenos Aires e poi la Wiener Staatsoper, la Deutsche Oper di Berlino, l’Opera di Roma, Genova, Firenze, Torino, Venezia, Napoli e Bologna: teatri nei quali torna regolarmente per partecipare in titoli come Turandot, Tosca, Carmen, Don Carlo, Pagliacci o Andrea Chénier. Proprio la sua interpretazione dell’opera di Giordano a Nizza, Barcellona, Torino, Venezia, Bologna, Palermo, Madrid e Siviglia, gli è valsa la proclamazione da parte della critica di “migliore Chénier dei nostri tempi”.
Lisadora Valenza
Si diploma al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma e dal 2006 al 2013 frequenta l’Accademia lirica del Teatro Italia di Roma. Si perfeziona all’Internationale Sommerakademie Universität Mozarteum di Salisburgo e con alcuni dei nomi più celebri dell’opera lirica internazionale come: Amarilli Nizza, Maria Dragoni, Eva Mei, Barbara Frittoli e Luciana D’Intino. Il suo repertorio spazia dal sacro al lirico e al contemporaneo con l’esecuzione di prime mondiali assolute. Ha avuto l’onore di cantare più volte, in mondovisione Rai, alla presenza di Sua Santità Benedetto XVI e si è esibita in luoghi prestigiosi quali: la Camera dei Deputati, l’Auditorium Parco della Musica, l’Auditorium Rai di Torino, l’Auditorium Lingotto, l’Aula Paolo VI e la Basilica di San Pietro. Ha registrato numerosi Cd e Dvd e ha affiancato agli studi musicali la laurea con lode in Filosofia Estetica all’Università La Sapienza di Roma e il Dottorato di ricerca Logos e Rappresentazione all’Università degli Studi di Siena.
Massimiliano Tisano, pianista
Compositore, Direttore d’orchestra, ha studiato pianoforte con Massimiliano Damerini, composizione con Eduardo Ogando e Stefano Bracci e direzione d’orchestra con Donato Renzetti frequentando successivamente i corsi di Pierre Boulez a Lucerna. È stato direttore stabile dell’orchestra del Teatro Comunale di Roccella Jonica. Ha diretto la “Orchestra da Camera del Gonfalone” di Roma, l’Orchestra della Provincia di Catanzaro “La Grecìa”, la “Roma Tre Orchestra”, il “GERMI Ensemble” dedicato alla musica contemporanea, il “MACH Ensemble” e l’Orchestra del Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria. Nel 2020 ha diretto “La Traviata” di Giuseppe Verdi e nel 2021 la Bohème di Giacomo Puccini entrambe nell’ambito del Festival estivo “Borgo in Opera” di Guardavalle (CZ). Nel 2013 ha composto il Musical “Romoletto & Giulia” ispirato a “Romeo e Giulietta” di Shakespeare. La sua fiaba musicale “Willie”, della quale ha scritto anche il testo, ha avuto più di 40 rappresentazioni nelle scuole di Roma e del Lazio. Ha composto la musica per il balletto “Il Segno di Kazar”, rappresentato a Roma nel settembre 2002 e Luglio 2003. Nel 2011 ha composto le musiche per il documentario di Giorgia D’Arcangelo: “Formello, memorie per il futuro”. Nel 2014 il suo “Tango para mi juventud” per chitarra e quartetto d’archi è stato eseguito in prima assoluta da Adriano Walter Rullo – a cui il pezzo è dedicato – a Stoccolma presso la “Stockholm Concert Hall”, in occasione del concerto inaugurale del semestre di presidenza italiana in Europa e, nella versione per chitarra e orchestra d’archi, anche a Düsseldorf e Colonia sempre da Adriano Walter Rullo e dai Solisti Aquilani. Nel 2021 ha composto le musiche originali per lo spettacolo teatrale “Heroides vs Metamorphosys” di Manuela Kustermann e Cinzia Merlin andato in scena al Teatro Vascello di Roma. Hanno suonato con lui prestigiosi solisti quali: Mariolina De Robertis, Luciano Giuliani, Georg Moench e Angelo Persichilli. Nel 2019 ha diretto le “Folk Songs” di Luciano Berio al “Festival Musica sull’Acqua” di Colico (Lecco) interpretate da Alda Caiello. Hanno collaborato, in concerti da lui diretti, famosi attori quali Paolo Poli e Mattia Sbragia. Ha diretto i Musicals “Sister’s”, “Mamma Mia!”e “Artemisia” del quale ha curato l’orchestrazione e che è andato in scena in prima mondiale al Lyrick Theatre di Assisi il 22 Marzo 2015. “Artemisia” ha vinto il premio PRIMO 2015 (Premio Italiano per il miglior Musical Originale) e nel 2017 è stato rappresentato al Teatro Flaiano di Roma. Ha suonato in Argentina, Australia, Bulgaria e Giordania. Col mezzosoprano Chiara Guglielmi si è esibito a Pesaro per il “Rossini Opera Festival” e a Spoleto per “Musica da casa Menotti” nell’ambito del “Festival dei due Mondi”. Tra i cantanti con cui collabora in qualità di pianista: Amarilli Nizza, Angelo Veccia, Giuseppe Varano e Stefano Osbat. È docente di Accompagnamento pianistico presso il Conservatorio “Ottorino Respighi” di Latina.