Il complesso conventuale di San Francesco è formato dalla chiesa e dalle rovine dell’attiguo convento costruito nel 1468, grazie alla licenza rilasciata dal pontefice Paolo II all’Università e ai cittadini di Anguillara. La struttura venne addossata alla chiesa edificata, al contrario di quanto si è sempre creduto, intorno alla seconda metà del XIII secolo.
Una lapide conservata all’interno della chiesa e datata al primo dicembre 1595 dichiara che sotto il pontificato di Innocenzo VIII, il vescovo di Salamanca, Diego Melendes de Valdes consacrò la chiesa e l’altare principale concedendo dispensa plenaria a tutti coloro i quali avrebbero visitato l’Altare Maggiore e gli altari laterali dedicati a San Francesco e ai beati Adriano, Cristoforo e Fulgerio.
Nella parete di fondo del presbiterio è visibile un affresco tardo quattrocentesco realizzato da Domenico Velandi che rappresenta la Madonna con Bambino tra i SS. Apollonia, Lorenzo, Giovanni Battista, Francesco, Leonardo e Silvestro papa.
Nel registro superiore era un tempo raffigurata la Crocifissione, oggi non più visibile a causa dell’abbattimento di una porzione del muro per la creazione di una finestra in seguito tamponata.
Nelle pareti della navata sono visibili pitture riconducibili ai Santi Rocco e Sebastiano, talvolta incorniciati da pitture riproducenti elementi architettonici e candelabri, di chiaro gusto rinascimentale, strappate dalle pareti e ricollocate in supporti per prevenirne il deterioramento.
Il complesso venne più volte restaurato nel corso dei secoli, ma soltanto nel 1999, in occasione del Giubileo, la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio, realizzò un radicale restauro della chiesa.
Nel marzo del 2006 vennero effettuati alcuni lavori di ripulitura e di indagine degli ambienti del piano terra della struttura conventuale. Le indagini permisero di riportare alla luce tracce dell’antica pavimentazione in cotto dei due ambienti posti accanto a quello che un tempo era l’antico ingresso del convento, attualmente murato. Vennero inoltre alla luce notevoli tracce dell’antico selciato tardo quattrocentesco della pavimentazione del chiostro e dei porticati.
Durante i lavori nei pressi degli ambienti identificati con la cucina e il refettorio, vennero anche riportate alla luce tracce della copertura degli antichi sotterranei, parzialmente danneggiati in seguito all’abbattimento del convento avvenuto nel 1954.
Nota a cura di Paolo Lorizzo – autore del libro “Il complesso conventuale di San Francesco ad Anguillara Sabazia” – Porto Seguro – Editore – ISBN 9791254923931
PAOLO LORIZZO, è laureato presso il Dipartimento di Studi Orientali e specializzato in Egittologia presso la II Scuola di Archeologia dell’Università ‘Sapienza’ di Roma. Ha pubblicato numerosi articoli di carattere archeologico e storico-artistico presso riviste online e cartacee, nonché periodici e quotidiani di Roma. Per il territorio ha realizzato, in collaborazione, le seguenti pubblicazioni “Anguillara Sabazia e dintorni, passeggiando fra storia e natura”, “Uno Sguardo al Passato, un Villaggio che Rivive” e “Anguillara S., racconto millenario” edita da Gangemi Editore. Ha recentemente pubblicato il volume “Antico Egitto, Dalla Preistoria al Cristianesimo” edito da Edup.
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