Ci sono delle testate che più che scrivere notizie si divertono, evidentemente alla ricerca di facili click, di armare la canizza e di gettare discredito contro chi non piace agli amici di turno. E’ quanto sta accadendo nei miei confronti da parte dell’osservatore di Italia, testata del quale è direttore editoriale Ivan Galea (attuale incaricato comunicazione del Comune di Bracciano).
In pochi giorni sono due gli articoli che mi citano come “signora” e che cercano di gettare discredito su di me e sulla professione che svolgo da oltre ventotto anni. Si guardano bene dal citarmi. Sulla questione della signora di 68anni praticamente costretta a non uscire di casa e che vive nel palazzo Ater di via delle Palme 9 per via delle barriere architettoniche non ho nulla da dire. L’assistente sociale Tarquini più che replicare a me farebbe bene a seguire meglio i suoi assistiti. Per quanto riguarda il fatto personale che mi ha visto protagonista nella seduta del 7 marzo scorso faccio presente di aver presentat, l’8 marzo, una denuncia contro il presidente del Consiglio comunale di Bracciano Enzo Picone in quanto ho ritenuto discriminatorie le parole “si metta composta”. Sarà il magistrato a valutare eventuali responsabilità. Resto orgogliosa del mio “sitarello”, come viene citato spesso dall’osservatore laziale, con nessun finanziatore alle spalle se non i miei lettori.
Graziarosa Villani