prelievi

Diffida a non riprendere i prelievi.

Con un atto formale, per il tramite dei propri legali Simone Calvigioni e Francesco Falconi, il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano ha diffidato Acea/ Acea Ato 2 dal “porre in essere qualsiasi prelievo dal lago di Bracciano” e la Regione Lazio e ogni altra autorità ad autorizzare “ogni prelievo di acqua dal lago di Bracciano da parte della società Acea/Acea Ato 2”. 

Con lo stesso atto, “si avverte che il  Comitato, si riserva ogni azione, in ogni sede, nei confronti di chiunque dovesse concorrere, in forma attiva – ad esempio emettendo nulla osta – ed omissiva – ad esempio non impedendo i prelievi – alla effettuazione dei prelievi di acqua dal lago di Bracciano”. 

Questa la risposta del Comitato al tentativo di Acea Ato 2 di riprendere le captazioni per un dato periodo allo scopo di valutare l’esercizio degli impianti. Una manovra che “determinerebbe – scrive il Comitato – un abbassamento delle acque del lago di 3,5 centimetri con conseguente arretramento della linea di costa con pregiudizio della situazione fito-depurativa e della riproduzione delle specie ittiche che in questo periodo depongono le uova in prossimità delle sponde”. 

“Il monitoraggio proposto al fine di valutare l’impatto del prelievo su specie ed habitat del lago (da  effettuare un mese prima e un mese dopo il prelievo – scrive il Comitato nella diffida – evidenzia la totale incapacità da parte di Acea Ato 2 di valutare e/o prevenire eventuali impatti ambientali”. 

Quanto al proposto ricorso alle acque dell’acquedotto Traiano che si vorrebbe riversare nel lago in cambio della possibilità di riprendere le captazioni, il Comitato evidenzia che “La concessione in forza della quale Acea Ato 2 spa preleva acqua dal lago, tramite il nuovo acquedotto (che oggi vorrebbe riattivare) “comprende ed assorbe” – tutte le derivazioni che erano già da tempo avrebbero dovuto confluire nel lago, e non si comprende per quale motivo invece non vi confluirebbe ancora (cfr articolo 2 della Concessione del 19 giugno 1990) e per quale ragione tale misura non sia stata già adottata per compensare l’abbassamento causato dall’illegittima captazione degli anni passati”. 

Un altro dato importante è quello dell’attuale livello. 

“Alla data del 17 febbraio 2025 il livello delle acque del lago è di 161,78 metri sul livello del mare ossia a un livello più basso di quello che aveva a febbraio 2017 quando poi si verificò il tremendo danno di cui ancora oggi si pagano le conseguenze  ed è inferiore anche di quello che aveva nello stesso mese del 2021 quando pure Acea Ato 2 chiese di riprendere le captazioni in maniera analoga a quanto avviene oggi, senza successo”.

La diffida è stata inviata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia dove è in corso un procedimento penale su istanza dello stesso Comitato nei confronti dei vertici di Acea Ato 2 del 2017 con l’accusa di disastro ambientale, al presidente della Regione Lazio, ai Direttori della Direzione Ambiente e Sistemi Naturali e alla Direzione regionale Risorse Idriche, Difesa del Suolo e Rifiuti della Regione Lazio, ad Acea/AceaAto2 spa, alla Prefettura di Roma, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai Comuni di Anguillara Sabazia, Bracciano e Trevignano Romano, al Parco di Bracciano-Martignano e all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale.

Richiamata nell’atto anche la sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite “che ha riconosciuto definitivamente che le captazioni relative al lago di Bracciano devono essere necessariamente inibite qualora il livello delle acque del lago scenda sotto quello dei 161,90 metri sul livello del mare ed ha riconosciuto che ai sensi della concessione di cui beneficia Acea Ato2 s.p.a. è necessaria e dovuta, da parte del concessionario, l’installazione del flussometro e del meccanismo in grado di «disporre il blocco automatico delle captazioni quando il livello fosse sceso sotto quel limite».

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.