Ciao

Durante le celebrazioni del 25 aprile a Mottola (in provincia di Taranto), dieci cittadini e cittadine sono stati denunciati per aver chiesto alla banda musicale di eseguire alcuni canti della Resistenza, tra cui “Bella Ciao” e “Fischia il vento”. A riportarlo sono fonti giornalistiche locali, secondo cui le forze dell’ordine avrebbero identificato i presenti a seguito della richiesta corale rivolta ai musicisti.

L’episodio ha suscitato una reazione da parte della Federazione di Taranto della Rifondazione Comunista, che ha diffuso un comunicato stampa in cui esprime piena solidarietà alle persone denunciate. Il comunicato sottolinea: “Criminalizzare chi canta o chiede di cantare ‘Bella Ciao’ durante le celebrazioni del 25 aprile è un vero e proprio rovesciamento del senso di quella giornata”.

Rifondazione Comunista chiede il ritiro immediato delle denunce e invita a una “seria riflessione istituzionale e politica sul valore della memoria antifascista”, riaffermando che la Costituzione italiana nasce proprio dalla Resistenza.

L’episodio di Mottola riapre il dibattito sul significato del 25 aprile, sulla sua celebrazione pubblica e sul ruolo della memoria storica in un tempo in cui valori dell’antifascismo rischiano di essere messi in discussione o ridimensionati.

Una mattina mi son svegliato
o bella ciao…
una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.

O partigiano portami via
o bella ciao…
o partigiano portami via
che mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano
o bella ciao…
e se io muoio da partigiano
tu mi devi seppellir.

Seppellire lassù in montagna
o bella ciao…
seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno
o bella ciao…

e le genti che passeranno
mi diranno che bel fior.

E questo è il fiore del partigiano
o bella ciao…
e questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà.

(immagine chatgpt)

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.