Autopsia e le indagini sulle apparecchiature da parte della Procura del Tribunale di Civitavecchia faranno luce sulla morte del sub Luca D’Avenia avvenuta il 14 marzo a seguito di una immersione al lago di Bracciano.
L’uomo, 48 anni, è stato colto da un malore mentre si trovava, attorno a mezzogiorno, ad una profondità di circa 50 metri a circa 150 metri dalle rive di Trevignano. L’allievo che era con lui è riuscito a portarlo a riva ma per lui, nonostante l’intervento di una eliambulanza non c’è stato nulla da fare. Sotto osservazione degli inquirenti le apparecchiature impiegate. Si tratta, a quanto si apprende da organi di stampa, di un rebreather che potrebbe non aver funzionato a dovere.
La ASD Blue Shark Diving / Dive System, nel giorno della scomparsa, ha affidato il proprio dolore alla propria pagina facebook.
“Luca era un Subacqueo ed un Istruttore di comprovata esperienza , un grande professionista con una immensa passione per il Mare e la Subacquea , portava con sé un bagaglio tecnico di enorme portata .La sua improvvisa scomparsa lascia tutti senza parole e purtroppo non ci conforterà conoscere le dinamiche dell’incidente perché la sostanza non cambia , Luca non c’è più”.