A Roma al Next Museum apre l’esposizione dedicata agli Impressionisti a 150 anni dalla prima mostra a Parigi.
Esperienza impressionista a Roma seguendo la tendenza digitale. MONET e gli Impressionisti DIGITAL EXPERIENCE è la mostra in corso a Roma al Next Museum di Corso d’Italia 37/D all’insegna dell’edutainment, ossia “educare intrattenendo”.
L’esposizione arriva a 150 anni dalla prima rivoluzionaria mostra di un gruppo di pittori definiti poi Impressionisti da una tela di Claude Monet, “Impressione, levar del Sole”.
Fu infatti il 15 aprile 1874 che una allora anonima Società di pittori, scultori e incisori organizzò nello studio del fotografo Nadar, in Boulevard des Capucines, a Parigi quella che divenne poi la prima delle otto mostre impressioniste della storia.
Le opere in mostra fanno un po’ parte della memoria collettiva ma quanto si propone al Next Museum è un’esperienza immersiva nei colori e nelle atmosfere impressioniste. I giardini, gli spazi industriali, le prime locomotive. Un’arte che rivoluziona tecniche, soggetti e colori, un’arte che propone una visione del mondo nuova. L’esposizione digitale romana, dal 6 settembre, è stata costruita con un immenso patrimonio pittorico e dal punto di vista della digital art si rivela eccellente.
Foglie, sfondi, animali che pascolano animano tele di per sé immobili e arricchiscono l’ispirazione di quelli che furono i pittori impressionisti francesi. Quasi uno sfogliare veloce di un catalogo d’arte impressionista dove immagini ormai stampate nel nostro cervello riaffiorano e prendono forma. In tutto questo tuttavia l’esperienza immersiva resta un po’ blanda. Certamente si poteva fare di più per creare un’esperienza davvero immersiva. Un regista di melodrammi avrebbe senz’altro potuto arricchire quello spazio che, una volta che i proiettori tacciono, appare come un garage senza auto. Un divanetto, hostess in abiti d’epoca, un rosolio forse…Appare come una scissione tra i digital artist e il mondo teatrale che pure in fatto di esperienze immersive resta centrale. Tuttavia la mostra è in grado di attrarre giovani generazioni puntando a quell’edutainment, dichiarato come l’obiettivo principe degli organizzatori.
Caratteristica degli impressionisti la pittura all’aperto, en plein air. “Nella ricerca dell’attimo luminoso, i maggiori
Si profila così al visitatore un viaggio lungo un anno nelle opere paesaggistiche più significative degli Impressionisti. Il Vivaldi barocco delle “Quattro Stagioni” in questo contesto appare comunque anacronistico rispetto alle opere proposte. Una ricerca musicale più attenta e meno scontata – visto il pretesto scelto del susseguirsi delle stagioni – sarebbe stata più opportuna.
In questa mostra Next Exhibition introduce a Roma anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, in collaborazione con la start-up internazionale MORGHY.AI. che ha trasformato personaggi e paesaggi in scatti contemporanei. Anche Roma viene “ridipinta” in chiave impressionista.
Notevole il percorso con il visore ottico in uno spazio virtuale che immette al mitico giardino di Givenchy di Monet. Ci si ritrova a voler accarezzare uno scoiattolo virtuale o a scansare invadenti uccelli, anch’essi virtuali. Il ritorno alla realtà affaccia su bookshop.
A ognuno la propria esperienza, secondo la propria soggettività.
Graziarosa Villani