Massimo Carminati cultore dell’arte del Novecento. A giudicare almeno dal calibro degli artisti di alcune delle 69 opere che gli sono state confiscate oggi in via definitiva dalla Finanza per un valore stimato di oltre 10 milioni di euro. L’ex Nar tra i suoi tesori custodiva anche un Futurballa addirittura un Marinetti, un Mirò, oltre a Guttuso, Mario Schifano, Consagra, Attardi, Turcato, Capogrossi Rotella, Baj, Boetti, Manzù ed altri. Una collezione degna di grandi gallerie d’arte contemporanea. Dai reperti sequestrati trapela anche una certa attenzione da parte dell’esponente della Banda della Magliana per opere di altre epoche tra bronzi, icone e animali.

Confiscate anche le ville di Sacrofano

A Massimo Carminati, condannato per associazione per delinquere, traffico di influenze illecite e corruzione sono state confiscate oggi in via definitiva inoltre la villa di Sacrofano e un’altra villa, nello stesso Comune, affidata il 9 novembre scorso in comodato d’uso gratuito per vent’anni, all’Asl Roma 4 per la realizzazione di centro sociosanitaria per aiutare le famiglie di pazienti autistici. La confisca definitiva di beni a Massimo Carminati classe 1958, arrestato nel dicembre 2014, da personale del R.O.S. Carabinieri di Roma nell’ambito dell’operazione “Mondo di mezzo” è stata eseguita dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma.

Da Marinetti a Rabarama passando per Guttuso, Mirò, Schifano e Rotella

Ne tesoro dell’ex Nar, opere antiche e moderne, dal quale trapela un gusto anche per le espressioni artistiche maggiormente contemporanee. Di Filippo Tommaso Marinetti Carminati custodiva un’opera a tecnica mista denominata “Astratto” di (30X30 cm) datata 1939 e firmata al centro. Tra le opere spicca l’olio su tela “Armonia dinamica” (64X64 cm) firmato FuturBalla ovvero Giacomo Balla. Di grande rilevanza anche la serigrafia di Mirò denominata “Astratto” (cm70x50). Non poteva mancare Mario Schifano con un vassoio con fondo dipinto intitolato “Palma” (41×28 cm) firmato al centro e un dipinto acrilico – indicato nello stile di Schifano – su carta intelata denominata “Albero della vita” (140×120 cm). Nel tesoro di Carminati anche un disegno china su carta intitolato “Leopardo” (17×25 cm) di Renato Guttuso. Ben nove le sculture in legno di varie dimensioni di Pietro Consagra. Dello stesso artista anche due “Astratto”, uno in grafica su carta (70×50 cm) e uno in tecnica mista su carta (70×50 cm). Firmate da Ugo Attardi la scultura “Donna seduta” di 63 centimetri di altezza e un’opera grafica intitolata “Donne e carte da gioco”. Due le opere di Giuseppe Capogrossi: una tempera su carta intitolata “composizione” (28×19 cm) con dedica e un piatto in ceramica dallo stesso titolo di 30 centimetri. Di Giulio Turcato Moltissime le opere di Mimmo Rotella: “Manifesto di film”, “Fermata di autobus” “A qualcuno piace caldo”, “Marilyn”, “Erano dodici sorelle”, “Tincosolabile”, “Gangester”. Due opere su carta di Giacomo Manzù (entrambe 43×31 cm): “Tre uomini” e “Due figure”. Il Nero teneva in casa anche opere di Enrico Baj: una tecnica mista intitolata “Generale” (60×49 cm) e una opera tecnica mista su tavola “Figura” (60×42). Due le sculture di Rabarama: “Giaguaro” dell’altezza di 105 centimetri e “Movimento interiore” di 24 centimetri di altezza. Otto le sculture in legno di Louise Nevelson. Tredici le sculture in bronzo tra cui un pugnale di 37 centimetri, inoltre un Icona su tavola (34×27 cm) intitolata “Madonna con Gesù Bambino”. Compaiono nella collezione d’arte di casa Carminati anche opere di Giulio D’Anna: una tempera su cartoncino (33×24 cm) intitolata “Battaglia di aerei” e una opera a tecnica mista su tela e carta “Unic” (37×29 cm). Tra le opere confiscate oggi anche l’opera in tecnica mista “Shangai” di Alighiero Boetti e una scultura in metallo alta 17 centimetri firmata Borghese.

Graziarosa Villani

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Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.