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L’uovo di Dante. Con Sandra Ianni gustosa conferenza il 2 dicembre

Evento organizzato dalla biblioteca comunale Bartolomea Orsini di Bracciano

Un uovo condito col sale. Nell’anno dedicato a Dante la biblioteca comunale Bartolomea Orsini di Bracciano per il coordinamento di Ersilia Chiavari ha realizzato un interessante appuntamento tra letteratura e cibo nell’ambito delle attività del Sistema Bibliotecario Ceretano Sabatino. La storica della Gastronomia Sandra Ianni il 2 dicembre scorso ha tenuto un’interessante conferenza sul tema Dantedì: Mangiar ancora come Dante.

Uno straordinario evento che ha visto anche la partecipazione della dirigente regionale alle biblioteche, dell’assessore alla Cultura di Bracciano Emanuela Viarengo. Presente anche la capo area Cecilia Sodano. E’ stata l’occasione per conoscere più da vicino le tavole del Medioevo, per scoprire ricettari antichi e soprattutto per gustare da vivo alcune preparazioni dell’epoca. Un modo per approfondire l’epoca di Dante attraverso la gastronomia medievale. Un viaggio nel tempo come graditi ospiti alla tavola del padre della lingua italiana tra immagini, letture, racconti, sapori e suggestioni. Con molta probabilità Dante seguiva una dieta semplice e tra i cibi prediletti preferiva l’uovo come illustra l’aneddoto, molto noto a Firenze, ricordato da Ianni. Seduto su un masso al sommo poeta da un passante venne chiesto quale cibo preferisse. Dante rispose: “l’uovo”. Un anno dopo lo stesso passante tornò al cospetto di Dante seduto allo stesso masso e nuovamente lo interrogò: “E con che cosa?”. L’Alighieri rispose “con il sale”, dimostrando non solo un’acuta memoria ma anche la predilezione per un cibo semplice, quasi primordiale.  

La mensa dell’epoca era una mensa classista. Ai ricchi la carne e spesso la gotta come conseguenza. Ai poveri i cereali. E poi il digiuno in qualche modo istituzionalizzato dai tanti giorni di magra, oltre 160 giorni l’anno. Molte le spezie. Vari i metodi di cottura tra i quali l’affumicatura. Una cultura enogastronomica oggi in gran parte dimenticata nella quale trovavano spazio anche i fiori, come ben ripropone la stessa storica Ianni in Fame di Fiori, un ricettario petaloso oggetto di un incontro-conferenza il 6 novembre al Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori” di Anguillara al quale è seguito e di un pranzo fiorito da Ciccio La Ristogatta. Tre le portate servite ai commensali nel corso dell’evento cultural-gastronomico a Bracciano al ristorante da Alfredo. Si è trattato in particolare delle cosiddette “frittelle ubaldine”, a base di fiori di sambuco, di anguilla salvia e cipolla fritte accompagnata dalla Vernaccia di San Gimignano, già in auge all’epoca, ed ancora mele fritte alla cannella e Ypocras, vino speziato medievale.

Un evento che ha proposto un nuovo modo per le biblioteche di presentarsi al proprio pubblico e che ha dimostrato come sia possibile innovare in cucina guardando all’antico tra sapori e tradizione e traendo ispirazione anche dalle pagine dei libri.  

Graziarosa Villani

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